Tavolo sul programma, guerra di posizione sui temi. Italia viva ripropone il Mes, i 5 stelle fanno muro. Scontro anche sul patto scritto

Una lunga guerra di posizione sul cui esito nessuno si sente di scommettere. Alla fine del primo giorno di lavoro sul programma, le forze politiche chiedono prudenza ma non nascondono le tensioni. La strada per la nascita di un nuovo governo rimane in salita e l’accordo sui temi non è l’unico ostacolo. In parallelo infatti al tavolo di Montecitorio, procedono i contatti tra pontieri e vertici dei partiti per riuscire a risolvere quello che rimane il problema centrale: i nomi di chi dovrà formare il nuovo esecutivo. La questione da affrontare innanzitutto riguarda la guida: Italia viva è disposta a sostenere un governo presieduto da Giuseppe Conte? I renziani stanno rinviando la discussione il più a lungo possibile: pretendono che prima si chiuda la discussione sul patto di legislatura e si elabori un documento scritto. Un rinvio che non fa che aumentare i sospetti nelle trattative: M5s, Pd e Leu temono che all’ultimo i renziani metteranno il veto sul premier uscente, lasciandoli con la responsabilità di far saltare il banco. Una strategia che però ha una scadenza imminente: nel pomeriggio martedì Roberto Fico è atteso al Colle e difficilmente riuscirà a guadagnare molto altro tempo. Intanto il tavolo di lavoro si è chiuso alle 21 ed è stato aggiornato a domani mattina alle 9 per concludersi intorno alle 13.

Un percorso molto complesso, iniziato non senza lentezze e difficoltà. Il presidente della Camera Roberto Fico ha presieduto i lavori per la prima ora e mezza, poi ha lasciato la sala. Intanto, intorno all’ora di pranzo, Matteo Renzi ha diffuso la sua Enews dando per la prima volta un orizzonte temporale e, secondo fonti di maggioranza, lasciando intravedere uno spiraglio: “Spero nel nuovo governo entro la settimana”, ha scritto. Una prospettiva che però potrà essere rispettata solo se verrà sciolto il nodo dei nomi (presidente del Consiglio in primis), sul quale proprio Italia viva fa resistenze. Il segretario Pd Nicola Zingaretti proprio oggi ha confermato che per i dem sia Giuseppe Conte che Roberto Gualtieri sono da considerare “intoccabili” e non discutibili nel corso delle trattative. E alla domanda se teme “trappole” da Renzi, ha replicato: “Siamo fiduciosi che la disponibilità data da tutti sia una volontà sincera“.

Mes, reddito di cittadinanza e giustizia – La cronaca della giornata di oggi arriva tramite i resoconti ufficiosi dei partiti. E quello che emerge tramite le fonti interne è stato il tentativo, da una parte e dall’altra, di rilanciare su ogni punto con i temi che più stanno a cuore alle forze politiche. Uno degli scontri più accesi ha riguardato il Mes: Italia viva ha rimesso sul tavolo la necessità di fare ricorso al fondo, anche in maniera “parziale”, per sostenere la sanità. Una richiesta che però è da considera inaccettabile per il Movimento 5 stelle. Mentre il Pd non si è detto contrario allo strumento, ma ha chiesto piuttosto più fondi per la sanità. Ma il Mes non è stato l’unico capitolo su cui sono state registrate distanze: la mattinata è stata dedicata alla discussione sul lavoro e quindi il reddito di cittadinanza. Questa è una delle misure centrali per i 5 stelle, mentre i renziani chiedono che venga rivista. Il M5s è andato anche oltre e ha avanzato la proposta di una “riforma degli amortizzatori sociali, che sarebbero destinati a tutte le categorie di lavoratori, compresi gli autonomi”. E l’introduzione di “un salario minimo e dell’equo compenso per professionisti e lavoratori autonomi”. L’ultima di Italia viva poi è stata quella di proporre la formazione di una commissione bicamerale a guida dell’opposizione per parlare di riforme istituzionali. Secondo il presidente Iv Ettore Rosato inoltre, il coinvolgimento con le opposizioni andrebbe esteso alla discussione sul Recovery plan.

Seduti al tavolo c’erano gli esponenti delle varie forze politiche che si sono dette pronte a sostenere un nuovo esecutivo: i capigruppo M5s Crippa e Licheri, quelli dem Delrio e Marcucci, i renziani Boschi e Faraone, De Petris e Fornaro per Leu, poi gli Europeisti Fantetti e Buccarella, per le Autonomie Laniece e Bressa, per Centro democratico Tabacci e Tasso.

Il messaggio di Matteo Renzi – Il leader di Italia viva, dopo aver voluto la crisi di governo, ora dice “finalmente si discute di contenuti”. E nella sua enews riporta un elenco di domande che toccano alcuni dei temi che più stanno dividendo la maggioranza: “È giusto o no prendere i soldi europei per la sanità?”, è l’esordio citando il Mes senza però nominarlo. “È giusto o no cambiare le politiche attive per il lavoro? È giusto o no cambiare strategia sul lavoro quando i dati di oggi ci dicono che abbiano perso 444 mila posti di lavoro?”. Un chiaro riferimento al reddito di cittadinanza, misura che Italia viva vuole mettere in discussione. “È giusto o no continuare con questa struttura del commissario Arcuri? È giusto o no organizzare una campagna vaccinale degna di questo nome?”. Quesiti che confermano la messa in discussione da parte dei renziani del super commissario voluto da Conte. Quindi, naturalmente la giustizia: “È giusto o no avere una politica giustizialista?”. E, ha chiuso: “È giusto o no discutere per bene del Recovery Plan senza emendamenti notturni ma ripartendo dal piano Colao? È giusto o no riaprire le scuole in presenza vaccinando gli insegnanti e facendo i tamponi ai ragazzi? Potrei continuare a lungo. Il nodo è tutto qui. Queste cose vanno decise adesso”. Ma, ha anche detto, “alla fine di questa settimana avremo, spero, il nuovo governo. Dovrà essere all’altezza delle sfide di questo periodo”.

Per i 5 stelle “nessun governo senza Conte premier” – Mentre le trattive proseguono a pieno ritmo, tacciono i vertici M5s. Sabato è stato il capo politico Vito Crimi a ribadire che per i 5 stelle il nome di Conte è imprescindibile. Oggi ha invece parlato il sottosegretario Gianluca Castaldi: “La posizione del Movimento è chiara”, ha detto ad Agorà su RaiTre. “92 senatori, un terzo del Senato, è sul presidente Conte. Non c’è un governo senza Conte Premier. Motivazioni reali di una crisi non ce ne sono. Noi abbiamo una personalità, una figura politica che ha ottenuto risultati enormi e si è fatto apprezzare in Europa”. Intanto nel gruppo parlamentare c’è chi se la prende con il presidente di Confindustria che, solo ieri, ha blindato Roberto Gualtieri, ma messo in discussione Conte: “Lo sanno anche le pietre”, ha detto l’ex ministra Barbara Lezzi, “che il merito di aver ottenuto il Recovery fund è di Conte”. Una linea ribadita dal senatore Nicola Morra: “Bonomi, Confindustria, contribuisce a costruire narrazioni false. Il Recovery Fund è stato merito innanzitutto del Presidente del Consiglio, perché tanti altri puntavano sul MES. Amicus Plato, sed magis amica veritas. Ed i giornalisti ricordino la verità per favore”.

Una delle priorità dei 5 stelle ora è riuscire a blindare il presidente del Consiglio, ma anche proteggere la squadra di governo. Tra i nomi che sono finiti nel tritacarne dei retroscena di queste ore ci sono il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo e quella dell’Istruzione Lucia Azzolina. Ma se dovessero saltare queste pedine, per il Movimento si aprirebbero nuove discussioni sugli equilibri all’interno. Ad esempio oggi a parlare è stata la senatrice M5s Bianca Laura Granato: “Mi spiace, io non ci sto”, ha scritto su Facebook. “Non ci sto a farmi dare i voti da Renzi sulla scuola, non ci sto a sentire rinfacciare a Lucia cose che le è stato letteralmente impedito di fare con slealtà e vigliaccheria. Staremo a vedere come si chiude questa partita, ma la mia fiducia al prossimo governo sarà un atto ben ponderato, dettato da ciò che finirà nell’agenda di governo e dai ministri più o meno degni che saranno proposti per i dicasteri”.

Gli antefatti – Tra sabato e domenica la maggioranza ha fatto quadrato attorno al nome di Giuseppe Conte. Dal Pd ai 5 stelle a Leu, passando per i gruppi minori – Europeisti, Centro democratico, Autonomie, dicono tutti la stessa cosa: ok al governo politico, va bene siglare un patto di legislatura, ma a guidare il governo deve essere Conte. Renzi, però, continua a giocare a carte coperte: ha chiesto prima di stilare un accordo programmatico e solo dopo saranno disposti a parlare di nomi. Bruno Tabacci ha visto il bluff e dichiarato: “Il programma va definito con Conte quando verrà incaricato, non prima, non funziona così”. Lo sostiene Loredana De Petris, capogruppo del Misto al Senato ed esponente di Leu: “Nel momento in cui si inizierà a discutere di temi, nello stesso istante bisognerà mettere sul tavolo il nome di Conte“. La senatrice di Leu lo specifica perché domenica i rumors su Mario Draghi si erano trasformati in notizie di stampa, con i quotidiani del gruppo Gedi che parlavano addirittura di telefonate di Mattarella per preallertare l’ex presidente della Bce. Il Quirinale è stato costretto a intervenire per smentire categoricamente una notizia definita “destituita di fondamento”. Draghi, invece, tace. Sull’argomento intendono tacere pure i renziani. D’altra parte se è vero – come ipotizzano i maligni – che Renzi intenda giocarsi la carta del veto a Conte dopo aver trovato un accordo con gli altri partiti sul programma, è inevitabile che quel jolly vorrà calarlo personalmente.

CRONACA ORA PER ORA

20.20 – M5s ha chiesto anche il referendum propositivo
Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, tra le proposte portate al tavolo per il programma dalla delegazione del MoVimento 5 Stelle, in tema di riforme costituzionali, ci sono l’introduzione del referendum propositivo, la costituzionalizzazione dei limiti alla decretazione d’urgenza, il ricorso a una maggioranza qualificata per l’approvazione della legge elettorale. Rilanciata anche l’approvazione delle leggi sul conflitto di interessi e sulle lobby.

20.14 – Il tavolo si conclude alle 21 e si riaggiornerà alle 9 di domani
E’ previsto che si concluda stasera alle 21 la giornata di lavori del tavolo per il programma convocato dal presidente della Camera Roberto Fico, nell’ambito delle consultazioni. La riunione verrà poi aggiornata alle 9 di domani mattina.

20 – Minuto (Fi): “Io sostenitrice del Conte Ter? Non cambio schieramento nel modo più assoluto”
“Io possibile sostenitrice del Conte Ter? No, non cambio schieramento nel modo più assoluto, non tradirei mai gli elettori del centrodestra”, assicura a ‘Un Giorno da Pecorà, la senatrice di Forza Italia Anna Carmela Minuto, considerata dai boatos tra i papabili ‘responsabilì a sostegno di Conte. “Forse -spiega- mi hanno associato ai possibili sostenitori di Conte perché pugliese come il premier e il ministro Boccia”.

19.30 – M5s chiede preferenze nella legge elettorale e voto ai 18enni anche in Senato
“Approviamo presto una riforma elettorale che consenta ai cittadini di indicare il proprio candidato, reintroducendo le preferenze. Consentiamo ai diciottenni di votare anche per il Senato e introduciamo la tutela dell’ambiente in Costituzione”. Sono queste, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, alcune delle proposte portate al tavolo per il programma dalla delegazione del MoVimento 5 Stelle in tema di riforme costituzionali. La delegazione pentastellata ha anche proposto, tra le altre cose, l’introduzione del referendum propositivo, la costituzionalizzazione dei limiti alla decretazione d’urgenza, il ricorso a una maggioranza qualificata per l’approvazione della legge elettorale. Rilanciata anche l’approvazione delle leggi sul conflitto di interessi e sulle lobby.

19 – Binetti: “Sotto scacco Italia viva senza aperture al centro”
“Per evitare quello che stiamo vedendo in queste ore al tavolo, avrei auspicato, e continuo ad auspicare, la prospettiva di un governo di ampie intese. E’ quello che può tenere a bada l’abilità quasi pokeristica o ricattatoria di Matteo Renzi di alzare sempre la posta in gioco sulle scelte strategiche e sui nomi. Invece un allargamento della maggioranza all’area di centro e di Forza Italia potrebbe consentire di diluire davvero il potere di veto e aumentare quello di mediazione”. A dirlo è la senatrice dell’Udc, Paola Binetti, interpellata al telefono. “Finché non si riconosce che Renzi non può essere l’unico interlocutore, il governo resterà appeso a uno solo che condiziona l’intero processo. E così facendo perdono tutti”, ha aggiunto. Infine sulla proposta di una Bicamerale sulle riforme lanciata da Italia viva, con la guida assegnata alle opposizioni, la senatrice ha commentato: “Sono favorevole ma l’importante è che non siano parole in libertà e che si riconosca davvero il ruolo che spetta al Parlamento, spesso ora bistrattato o superato”.

18.28 – M5s chiede il salario minimo
Accanto al completamento del reddito di cittadinanza, si apprende da fonti parlamentari, dal M5S sarebbe stata avanzata, tra le altre, la proposta di una “riforma degli amortizzatori sociali, che sarebbero destinati a tutte le categorie di lavoratori, compresi gli autonomi”. Proposta – si apprende ancora – anche l’introduzione di “un salario minimo e dell’equo compenso per professionisti e lavoratori autonomi”.

18.25 – M5s: “Completare reddito di cittadinanza”
“Completiamo il reddito di cittadinanza con il rafforzamento delle politiche attive e dei controlli, così come era stato previsto fin dall’inizio”. E’ questa, a quanto si apprende da fonti parlamentari, la posizione portata al tavolo sul programma dalla delegazione M5S sul tema delle politiche del lavoro.

18.20 – Tavolo riprende dopo una pausa per sanificazione
E’ stato interrotto per circa mezz’ora, per areare e sanificare gli ambienti, il lavoro del tavolo per il programma convocato dal presidente della Camera Roberto Fico, nell’ambito delle consultazioni. Dopo riforme e Recovery Plan, dovrebbero essere sanità e giustizia i prossimi temi da affrontare, come ha spiegato uno dei partecipanti, alla ripresa della riunione nella Sala della Lupa, a Montecitorio.

18.15 – Renzi riunisce i gruppi di Italia viva domani a pranzo
Matteo Renzi dovrebbe riunire, a quanto si apprende, i gruppi parlamentari di Italia viva domani all’ora di pranzo.

18 – Italia vive chiede il Mes
Italia viva chiede il Mes al tavolo sul programma di governo, in corso a Montecitorio. Il tema, a quanto si apprende, è stato posto dai rappresentanti renziani, che hanno aperto anche a una richiesta parziale del prestito, previa valutazione delle misure da finanziare. Netto il No del M5s. I rappresentanti Pd avrebbero invece ribadito la posizione di non contrarietà di principio dei dem allo strumento, se ci fosse un’intesa in maggioranza, ma avrebbero più in generale posto il tema della necessità di maggiori finanziamenti per la sanità.

16.30 – Abate (M5s): “Renzi inaffidabile. Fiducia a Conte? Ognuno di noi farà le sue considerazioni”
“Il ritorno al governo con Iv? Dico solo che l’atteggiamento di Renzi, in un momento così delicato come quello che stiamo vivendo, mentre siamo in piena sofferenza sanitaria ed economica, ha dimostrato la totale inaffidabilità di questa persona”, dice all’Adnkronos la senatrice M5S Rosa Silvana Abate. Voterà la fiducia al nuovo esecutivo? “Io faccio l’avvocato, parlo con i documenti. Massima fiducia nel premier Conte e nei colleghi M5S seduti al tavolo delle trattative, poi ognuno di noi farà le sue considerazioni. Quello che è successo è sotto gli occhi di tutti. E’ tutto in itinere: vediamo quello che verrà fuori”, replica la pentastellata.

15.35 – Rosato: “Se non ci sarà accordo su Mes ne prenderemo atto”
“Noi non pensiamo che Italia Viva debba dettare l’agenda, e che quello che diciamo debba essere accettato per forza. Sul Mes non abbiamo mai avuto, in tanti mesi, un luogo in cui discutere. Se alla fine di questa mediazione non ci sarà un accordo sul fatto che questo strumento vada utilizzato, ne prenderemo atto”. Lo dice Ettore Rosato di Iv a Tagadà su La7.

15.31 – Italia viva vuole commissione bicamerale per le riforme
Italia viva ha chiesto al tavolo sul programma, a quanto si apprende, l’istituzione di una commissione bicamerale per le riforme con presidenza all’opposizione. L’idea di una bicamerale era stata anticipata in mattinata dal deputato di Iv Roberto Giachetti.

15.30 – Rosato: “Serve un documento scritto”
“Un governo nasce su un programma, è un fatto banale”. Lo dice Ettore Rosato di Iv a Tagadà su la7 a proposito del documento sul programma. “Serve un documento scritto e quella del cronoprogramma è una idea che condividiamo”.

15 – Lombardi (M5s): “Se premier diverso da Conte opportuno andare su Rousseau”
“Se c’è un veto su Renzi? No, non c’è su nessuno che voglia lavorare sui temi, ma certo per lui questa è la prova del nove”. Lo dice a Rai Radio1, ospite di ‘Un Giorno da Pecora’, la capogruppo M5S alla Regione Lazio Roberta Lombardi. Di Battista non vede per nulla di buon occhio un ritorno al governo col senatore di Iv. “Ognuno fa quel che crede. Capisco Di Battista, che fa bene a ricordare al mondo chi è Renzi”. Se si palesasse la possibilità di un premier diverso da Giuseppe Conte, dovreste far votare i vostri elettori online? “Con una personalità diversa da Conte come premier forse sarebbe opportuno andare su Rousseau. Io non vedo motivazione per cambiarlo a meno di impuntature inspiegabili, escludo categoricamente un altro nome che non sia Conte”. Voi siete per non avere indagati al governo. “E’ il minimo sindacale – ha detto Lombardi – almeno negli organi apicali dovremmo essere un esempio”.

14.50 – Giachetti (Iv): “Presenterò la proposta di una commissione bicamerale per le riforme costituzionali”
“Nelle prossime ore presenterò la proposta di una Commissione Bicamerale per alcune circoscritte riforme costituzionali”. Lo annuncia il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti, che aggiunge: “Penso che, a prescindere dagli sviluppi della crisi di governo, sia indispensabile intervenire non solo sulla legge elettorale ma anche su alcuni indispensabili interventi costituzionali che consentano al Paese di uscire dallo stallo con il quale conviviamo da anni”. La proposta prevede che la Presidenza della Commissione sia affidata a un rappresentante dell’opposizione.

14.40 – E’ ripreso il tavolo sul programma
È ripreso, nella sala della Lupa di Montecitorio, il tavolo sul programma convocato dal presidente della Camera Roberto Fico. I gruppi riprenderanno il confronto partendo dalle riforme e la legge elettorale. Dopo, viene spiegato, verranno affrontato i temi sanità (e vaccini) e giustizia. Dal tavolo, viene riferito, non emergerà un vero e proprio programma, quanto piuttosto una “bozza di lavoro” che servirà a capire se ci sono “nodi insormontabili” o se invece esistono “le condizioni politiche e numeriche”. Si aspetta, poi, la convocazione del tavolo tra i leader- che dovrebbe essere tra stasera e domani – per sciogliere il nodo che riguarda i nomi.

14.40 – Buccarella: “Clima collaborativo al tavolo”
“C’è stato un clima collaborativo, quasi inaspettatamente per me che partecipo per la prima volta”. L’ha detto il senatore Maurizio Buccarella del gruppo degli Europeisti-Maie-Cd a proposito del tavolo con la maggioranza a cui sta partecipando. “Fico ha parlato all’inizio e ci ha comunicato quello che si aspetta – ha aggiunto il senatore – e cioè che entro oggi gli facciamo sapere se ci sono le condizioni per lavorare insieme, se c’è un punto di caduta. Si sta partendo dal documento sottoscritto dalla maggioranza precedente nel dicembre scorso”. Ha confermato che si è parlato anche del reddito di cittadinanza (“C’è la volontà di verificare eventualmente quello che c’è da correggere”) e ha negato che ci siano stati momenti di tensione in mattinata (“Non credo ci saranno”). Infine, sui nomi del prossimo premier? “Per molti sarebbe opportuno che il presidente dimissionario restasse al governo”. E su questo cosa ha detto Italia viva? “Non ha posto veti ma non ci siamo addentrati”. E ha concluso: “Spero che ora procederemo spediti”.

14.30 – Il Pd ha parlato di “ammortizzatore unico, parità salariale e piena occupazione femminile”
“Al tavolo con il Presidente della Camera Roberto Fico, i capigruppo del Pd Graziano Delrio e Andrea Marcucci affrontando il tema del lavoro hanno posto l’esigenza dell’ammortizzatore unico, della parità salariale e della piena occupazione femminile”. È quanto fanno sapere fonti dem dell’incontro in corso a Montecitorio.

14 – Tabacci: “Non ci sarà alcun documento alla fine della riunione”
La riunione del tavolo sul programma del governo non dovrebbe concludersi con un documento scritto. Lo hanno riferito ai cronisti Bruno Tabacci, leader di Cd, e Antonio Tasso, capogruppo del Maie alla Camera. “Non ci sarà alcun documento alla fine della riunione – ha spiegato Tasso – che serve piuttosto a verificare se non ci sono condizioni ostative ad andare avanti con le intese sul nome da indicare al presidente Mattarella per l’incarico”. Analoghe le parole di Tabacci, che ha confermato l’assenza di un documento programmatico scritto al termine del tavolo.

13.20 – Tabacci: “Affrontato due temi: lavoro e riforme istituzionali”
“Stamani abbiamo affrontato due temi: le politiche del lavoro e le riforme istituzionali e quella elettorale. Dobbiamo mettere nelle condizioni il presidente Fico di poter andare a riferire al presidente Mattarella entro domani”. Lo ha detto ai cronisti Bruno Tabacci, leader di Cd, alla fine della mattinata di riunione del tavolo di lavoro sul programma di governo. “Dobbiamo vedere se il Parlamento riesce a non farsi commissariare – ha aggiunto – perché se non decolla il governo Conte, c’è il governo del Presidente”.

13.10 – Tavolo sospeso, si riprende alle 14.15
Sospeso per una pausa il tavolo di maggioranza convocato dal presidente della Camera Roberto Fico. I lavori riprenderanno alle 14,15.

12.50 – Fonti all’Ansa: “Confronto teso su Anpal, Inps e reddito di cittadinanza”
Le politiche attive del lavoro, con il ruolo di Anpal e Inps, ma anche il reddito di cittadinanza, sono state questa mattina al centro di un confronto al tavolo sul programma di governo tra i partiti della maggioranza. Lo conferma più di una fonte presente all’incontro, parlando di una discussione a tratti tesa, un confronto duro. Altre fonti negano invece che si sia litigato sul tema, ma parlano di un confronto sereno.

12.45 – Renzi: “Programma va deciso adesso”
“Finalmente – grazie a noi – si discute di contenuti”, scrive Matteo Renzi nella sua enews. In cui mette sul tavolo nuovamente i temi divisivi, dal Mes al commissario Arcuri, dalla “politica giustizialista” al Recovery Plan e alle scuole. “Queste cose vanno decise adesso. Se non ci fosse stata Italia Viva questa discussione non l’avrebbe fatta nessuno”, scrive Renzi.

12.4o – Renzi: “Spero governo entro settimana. Dovrà essere all’altezza”
“Alla fine di questa settimana avremo, spero, il nuovo Governo. Dovrà essere all’altezza delle sfide di questo periodo. E dovrà essere un governo di persone capaci e meritevoli. Solo così l’Italia si salva, solo così”. Lo scrive Matteo Renzi nella sua enews.

11.55 – Zingaretti: “Conte e Gualtieri punti fermi? Non va nemmeno ripetuto”
“Sono cose che non vanno nemmeno ripetute perché poi diventano una notizia”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti, a margine di una iniziativa della Regione Lazio, risponde a chi gli chiede se sul fronte del governo Giuseppe Conte e Roberto Gualtieri siano dei punti fermi.

11.50 – Zingaretti: “Trappola da Renzi? Fiduciosi che ci sia volontà sincera”
“Siamo fiduciosi che la disponibilità data da tutti sia una volontà sincera. Una volontà che in queste ore è messa alla prova da un approfondimento sui contenuti. Io credo che la sostanza di quel che sta avvenendo sia positiva. E’ giusto che ci sia un confronto schietto, i temi sono tanti dalla giustizia alle riforme”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti risponde a margine di una iniziativa della Regione Lazio a chi gli chiede se teme una trappola da Matteo Renzi che sta alzando la posta sul governo.

11.40 – Zingaretti convoca Comitato politico Pd alle 13
Il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha convocato per le 13 il Comitato politico del partito, di cui fanno parte i membri della segreteria, la delegazione al governo e i capigruppo. Lo apprende l’ANSA da esponenti della segreteria e dei gruppi parlamentari. La riunione, si terrà on-line, durante la pausa del tavolo tematico sul programma di governo in corso a Montecitorio.

11.30 – Rosato (Iv): “Gualtieri? Nessun veto, ma vogliamo discontinuità”
Volete far fuori il ministro dell’Economia Gualtieri? “Non c’è nessun veto nei confronti di nessuno, non è un problema di persone, non lo è nei confronti del presidente del Consiglio o dei singoli ministri, vogliamo discontinuità nella linea politica rispetto alla passato”. Lo ha detto Ettore Rosato, vicepresidente della Camera e presidente di Italia Viva, a 24 Mattino di Simone Spetia su Radio 24.

11.20 – Morra a Bonomi: “Merito Recovery è soprattutto di Conte”
“Bonomi, Confindustria, contribuisce a costruire narrazioni false. Il Recovery Fund è stato merito innanzitutto del Presidente del Consiglio, perché tanti altri puntavano sul Mes. Amicus Plato, sed magis amica veritas. Ed i giornalisti ricordino la verità per favore!”. Così su Facebook il senatore M5S Nicola Morra, replicando al presidente di Confindustria Carlo Bonomi, il quale ha auspicato la conferma di Roberto Gualtieri al Mef perché “il Recovery è merito suo”.

10.50 – Merlo (Maie): “Se non esce un governo, si vada al voto”
“Se da quella stanza non esce un governo, allora si vada al voto”. Lo dice Ricardo Merlo del Maie interpellato a Montecitorio sul tavolo di lavoro convocato dal presidente della Camera Roberto Fico nell’ambito delle consultazioni.

10.45 – Fico lascia la Sala della Lupa, la riunione continua
Il presidente della Camera Roberto Fico ha lasciato la Sala della Lupa di Montecitorio, dove ha introdotto la riunione del tavolo di lavoro convocato da lui nell’ambito delle consultazioni. La riunione sta proseguendo.

09.45 – È cominciato il tavolo di lavoro a Montecitorio
Al via nella sala della Lupa di Montecitorio la riunione del tavolo di lavoro convocato dal presidente della Camera Roberto Fico, nell’ambito delle consultazioni. All’incontro, che sarà introdotto da Fico, partecipa una quindicina di persone: i capigruppo di M5S Davide Crippa ed Ettore Licheri, quelli del Pd Graziano Delrio e Andrea Marcucci, per Italia Viva i capigruppo Maria Elena Boschi e Davide Faraone, per Liberi e Uguali Federico Fornaro e Loredana De Petris, per ‘Europeisti – MAIE – Centro Democraticò del Senato i senatori Raffaele Fantetti e Maurizio Buccarella, per il Gruppo parlamentare ‘Per le Autonomie del Senato Albert Laniece e Gianclaudio Bressa, per CD-Maie Bruno Tabacci ed Antonio Tasso. Nella sala è stato allestito un enorme tavolo per garantire il distanziamento tra i presenti.

09.40 – Fassina (LeU): “Iv voce dell’establishment, vuole spostare asse verso interessi forti”
“Spostare l’asse del governo verso interessi più forti a mio avviso è inaccettabile. Italia viva ha interpretato un sentimento largamente prevalente nell’establishment e cerca di spostare l’asse del governo verso interessi più forti. Conte non è Che Guevara, il governo giallorosso non è stato rivoluzionario, ma ha dato maggiore attenzione a una serie di interessi sociali che erano molto a margine. L’importante è che sia chiaro che il punto non sono le slide del Recovery Plan, il punto politico è l’interpretazione di Italia viva di interessi molto forti che vogliono essere protagonisti ancora una volta di un passaggio fondamentale”. Lo ha detto il deputato di Leu, Stefano Fassina, alla trasmissione “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus.

09.34 – Fassina (LeU): “Conte va coinvolto al tavolo del programma”
“Mi preoccupa che ieri si sia avviata una discussione sul programma, senza chi poi dovrà gestirlo in prima persona, cioè il premier. Credo che nella giornata di oggi questo punto debba essere sciolto, va coinvolto Giuseppe Conte al tavolo del programma perché su indicazioni di tutti i gruppi parlamentari di maggioranza, eccetto Italia viva, Conte è il premier indicato”. Lo ha detto il deputato di Leu, Stefano Fassina, alla trasmissione “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus.

09.25 – Tajani: “Sì al governo dei migliori”
“La proposta che a Forza Italia piace di più è quella di un governo dei migliori. Questo è quello che abbiamo proposto, ma la sinistra fino ad ora ha sempre detto di no”. Lo dice Antonio Tajani vicepresidente di Forza Italia, intervistato a Omnibus, su La7. “L’alternativa, se la sinistra non vuole, è solo il voto”, aggiunge. “Se si rifà un governo fotocopia del precedente è una presa in giro degli italiani”, sostiene Tajani. “In settimana presenteremo il piano vaccini di Forza Italia che arriva dopo la nostra proposta per il Recovery plan”.

09.10 – Salvini: “Centrodestra compatto, difficile governo con il Pd”
“Noi come Lega e centrodestra siamo compatti, stiamo facendo proposte. Abbiamo detto a Mattarella, ‘comunque vada noi votiamo in Parlamento quello che porta il governo: il rimborso per bar e ristoranti, la rottamazione delle cartelle elettorali, le vaccinazionì” ma “penso che sia difficile andare al governo con quel Pd che ha cancellato il decreto sicurezza, che vuole cancellare Quota 100. Come faccio a stare insieme a chi ha una visione del mondo totalmente diversa dalla mia?” Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, ospite a ‘Buongiorno Lombardia’ su Telelombardia.

8.40 – Zanda (Pd): “Bene Conte-ter, ma se fallisce governo con personalità di alto profilo”
“Oggi sia Pd che M5S puntano tutto su un Conte-ter e non fanno ipotesi di un eventuale fallimento. Mi sembra però certo che, in qualsiasi circostanza, si dovrebbero evitare elezioni politiche anticipate e prevedere che all’Italia servirà una soluzione politica fortemente europeista con un governo formato e presieduto da una personalità di alto profilo e una maggioranza forte”. Così il senatore Pd Luigi Zanda, ex tesoriere ed ex capogruppo dem, intervistato da la Repubblica.

8.20 – Serracchiani (Pd): “Renzi, stop tatticismi. Tre partiti trovano in Conte punto di sintesi”
“Il modo migliore è giocare a carte scoperte. Intanto c’è la chiarezza di tre partiti della maggioranza che individuano in Conte il punto di sintesi e equilibrio. Siccome Iv ha detto che il tema non erano i nomi ma i contenuti, allora lavoriamo sui contenuti. Finito questo lavoro ci auguriamo che anche Iv converga su quello che è un punto di sintesi della maggioranza. Non penso si possa andare avanti solo sulla base della tattica. Mi auguro che anche il presidente Renzi capisca che non si può fare”. Lo afferma alla Stampa la vice-presidente del Pd, Debora Serracchiani.

L’articolo Tavolo sul programma, guerra di posizione sui temi. Italia viva ripropone il Mes, i 5 stelle fanno muro. Scontro anche sul patto scritto proviene da Il Fatto Quotidiano.

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Fonte: ilfattoquotidiano.it