Tavolo sul programma, la diretta – I partiti iniziano da lavoro e riforme. Renzi: “Spero nel nuovo governo entro la settimana”. Zingaretti blinda ancora Conte e Gualtieri

Niente leader e probabilmente ancora niente nomi. A Montecitorio si è aperto il secondo giro di consultazioni convocato da Roberto Fico. Nella sala della Lupa, poco dopo le 9.30, è cominciata la riunione del tavolo di lavoro che ha l’obiettivo di arrivare a un patto di legislatura per liberare la strada al Conte ter. Un percorso che vista la data massima di martedì – quando Fico dovrà tornare al Colle per riferire a Sergio Mattarella le sue conclusioni – appare ancora pieno di mine. Le incognite sono molteplici: dai punti da inserire all’interno del programma condiviso fino al nome del premier. Dopo aver trovato la quadra sui temi, Matteo Renzi potrebbe infatti porre il veto su Conte: in quel caso saranno gli altri a passare per quelli che hanno fatto saltare il tavolo. “Siamo fiduciosi che la disponibilità data da tutti sia una volontà sincera“, commenta il segretario del Pd Nicola Zingaretti, rispondendo a chi chiede se tema una trappola da parte del leader di Italia Viva. Per i dem Giuseppe Conte e Roberto Gualtieri restano punti fermi: “Sono cose che non vanno nemmeno ripetute“. Alle 13 convocato il Comitato politico del Pd.

Il vertice – Terminato il suo discorso introduttivo, dopo un’ora circa il presidente della Camera Fico ha lasciato il vertice. La riunione però prosegue, con 14 persone: i capigruppo di M5s Davide Crippa ed Ettore Licheri, quelli del Pd Graziano Delrio e Andrea Marcucci, per Italia viva Maria Elena Boschi e Davide Faraone, per Liberi e Uguali Federico Fornaro e Loredana De Petris, per ‘Europeisti – MAIE – Centro Democratico’ del Senato i senatori Raffaele Fantetti e Maurizio Buccarella, per il Gruppo parlamentare ‘Per le Autonomie’ del Senato Albert Laniece e Gianclaudio Bressa, per CD-Maie Bruno Tabacci ed Antonio Tasso. Nella sala è stato allestito un enorme tavolo per garantire il distanziamento tra i presenti.

Gli antefatti – Tra sabato e domenica la maggioranza ha fatto quadrato attorno al nome di Giuseppe Conte. Dal Pd ai 5 stelle a Leu, passando per i gruppi minori – Europeisti, Centro democratico, Autonomie, dicono tutti la stessa cosa: ok al governo politico, va bene siglare un patto di legislatura, ma a guidare il governo deve essere Conte. Renzi, però, continua a giocare a carte coperte: ha chiesto prima di stilare un accordo programmatico e solo dopo parlare di nomi. Bruno Tabacci ha visto il bluff e dichiarato: “Il programma va definito con Conte quando verrà incaricato, non prima, non funziona così”. Lo sostiene Loredana De Petris, capogruppo del Misto al Senato ed esponente di Leu: “Nel momento in cui si inizierà a discutere di temi, nello stesso istante bisognerà mettere sul tavolo il nome di Conte“. La senatrice di Leu lo specifica perché domenica i rumors su Mario Draghi si erano trasformati in notizie di stampa, con i quotidiani del gruppo Gedi che parlavano addirittura di telefonate di Mattarella per preallertare l’ex presidente della Bce. Il Quirinale è stato costretto a intervenire per smentire categoricamente una notizia definita “destituita di fondamento”. Draghi, invece, tace.

I temi – Sull’argomento intendono tacere pure i renziani. D’altra parte se è vero – come ipotizzano i maligni – che Renzi intenda giocarsi la carta del veto a Conte dopo aver trovato un accordo con gli altri partiti sul programma, è inevitabile che quel jolly vorrà calarlo personalmente. Alla Camera il leader d’Italia viva non si farà vedere, così come Zingaretti e neanche Vito Crimi. Non essendoci i leader, è improbabile che a Montecitorio si discuta di una eventuale permanenza di Conte a Palazzo Chigi. Sul tavolo, infatti, ci saranno “solo” i punti da inserire nel programma. Non che siano meno importanti: bisognerà capire che condizioni porranno – se ne porranno – i renziani sul Mes, sulla giustizia, sul reddito di cittadinanza. La strada per il Conte ter non è solo piena di mine: è pure strettissima.

CRONACA ORA PER ORA

13.20 – Tabacci: “Affrontato due temi: lavoro e riforme istituzionali”
“Stamani abbiamo affrontato due temi: le politiche del lavoro e le riforme istituzionali e quella elettorale. Dobbiamo mettere nelle condizioni il presidente Fico di poter andare a riferire al presidente Mattarella entro domani”. Lo ha detto ai cronisti Bruno Tabacci, leader di Cd, alla fine della mattinata di riunione del tavolo di lavoro sul programma di governo.
“Dobbiamo vedere se il Parlamento riesce a non farsi commissariare – ha aggiunto – perché se non decolla il governo Conte, c’è il governo del Presidente”.

13.10 – Tavolo sospeso, si riprende alle 14.15
Sospeso per una pausa il tavolo di maggioranza convocato dal presidente della Camera Roberto Fico. I lavori riprenderanno alle 14,15.

12.50 – Fonti all’Ansa: “Confronto teso su Anpal, Inps e reddito di cittadinanza”
Le politiche attive del lavoro, con il ruolo di Anpal e Inps, ma anche il reddito di cittadinanza, sono state questa mattina al centro di un confronto al tavolo sul programma di governo tra i partiti della maggioranza. Lo conferma più di una fonte presente all’incontro, parlando di una discussione a tratti tesa, un confronto duro. Altre fonti negano invece che si sia litigato sul tema, ma parlano di un confronto sereno.

12.45 – Renzi: “Programma va deciso adesso”
“Finalmente – grazie a noi – si discute di contenuti”, scrive Matteo Renzi nella sua enews. In cui mette sul tavolo nuovamente i temi divisivi, dal Mes al commissario Arcuri, dalla “politica giustizialista” al Recovery Plan e alle scuole. “Queste cose vanno decise adesso. Se non ci fosse stata Italia Viva questa discussione non l’avrebbe fatta nessuno”, scrive Renzi.

12.4o – Renzi: “Spero governo entro settimana. Dovrà essere all’altezza”
“Alla fine di questa settimana avremo, spero, il nuovo Governo. Dovrà essere all’altezza delle sfide di questo periodo. E dovrà essere un governo di persone capaci e meritevoli. Solo così l’Italia si salva, solo così”. Lo scrive Matteo Renzi nella sua enews.

11.55 – Zingaretti: “Conte e Gualtieri punti fermi? Non va nemmeno ripetuto”
“Sono cose che non vanno nemmeno ripetute perché poi diventano una notizia”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti, a margine di una iniziativa della Regione Lazio, risponde a chi gli chiede se sul fronte del governo Giuseppe Conte e Roberto Gualtieri siano dei punti fermi.

11.50 – Zingaretti: “Trappola da Renzi? Fiduciosi che ci sia volontà sincera”
“Siamo fiduciosi che la disponibilità data da tutti sia una volontà sincera. Una volontà che in queste ore è messa alla prova da un approfondimento sui contenuti. Io credo che la sostanza di quel che sta avvenendo sia positiva. E’ giusto che ci sia un confronto schietto, i temi sono tanti dalla giustizia alle riforme”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti risponde a margine di una iniziativa della Regione Lazio a chi gli chiede se teme una trappola da Matteo Renzi che sta alzando la posta sul governo.

11.40 – Zingaretti convoca Comitato politico Pd alle 13
Il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha convocato per le 13 il Comitato politico del partito, di cui fanno parte i membri della segreteria, la delegazione al governo e i capigruppo. Lo apprende l’ANSA da esponenti della segreteria e dei gruppi parlamentari. La riunione, si terrà on-line, durante la pausa del tavolo tematico sul programma di governo in corso a Montecitorio.

11.30 – Rosato (Iv): “Gualtieri? Nessun veto, ma vogliamo discontinuità”
Volete far fuori il ministro dell’Economia Gualtieri? “Non c’è nessun veto nei confronti di nessuno, non è un problema di persone, non lo è nei confronti del presidente del Consiglio o dei singoli ministri, vogliamo discontinuità nella linea politica rispetto alla passato”. Lo ha detto Ettore Rosato, vicepresidente della Camera e presidente di Italia Viva, a 24 Mattino di Simone Spetia su Radio 24.

11.20 – Morra a Bonomi: “Merito Recovery è soprattutto di Conte”
“Bonomi, Confindustria, contribuisce a costruire narrazioni false. Il Recovery Fund è stato merito innanzitutto del Presidente del Consiglio, perché tanti altri puntavano sul Mes. Amicus Plato, sed magis amica veritas. Ed i giornalisti ricordino la verità per favore!”. Così su Facebook il senatore M5S Nicola Morra, replicando al presidente di Confindustria Carlo Bonomi, il quale ha auspicato la conferma di Roberto Gualtieri al Mef perché “il Recovery è merito suo”.

10.50 – Merlo (Maie): “Se non esce un governo, si vada al voto”
“Se da quella stanza non esce un governo, allora si vada al voto”. Lo dice Ricardo Merlo del Maie interpellato a Montecitorio sul tavolo di lavoro convocato dal presidente della Camera Roberto Fico nell’ambito delle consultazioni.

10.45 – Fico lascia la Sala della Lupa, la riunione continua
Il presidente della Camera Roberto Fico ha lasciato la Sala della Lupa di Montecitorio, dove ha introdotto la riunione del tavolo di lavoro convocato da lui nell’ambito delle consultazioni. La riunione sta proseguendo.

09.45 – È cominciato il tavolo di lavoro a Montecitorio
Al via nella sala della Lupa di Montecitorio la riunione del tavolo di lavoro convocato dal presidente della Camera Roberto Fico, nell’ambito delle consultazioni. All’incontro, che sarà introdotto da Fico, partecipa una quindicina di persone: i capigruppo di M5S Davide Crippa ed Ettore Licheri, quelli del Pd Graziano Delrio e Andrea Marcucci, per Italia Viva i capigruppo Maria Elena Boschi e Davide Faraone, per Liberi e Uguali Federico Fornaro e Loredana De Petris, per ‘Europeisti – MAIE – Centro Democraticò del Senato i senatori Raffaele Fantetti e Maurizio Buccarella, per il Gruppo parlamentare ‘Per le Autonomie del Senato Albert Laniece e Gianclaudio Bressa, per CD-Maie Bruno Tabacci ed Antonio Tasso. Nella sala è stato allestito un enorme tavolo per garantire il distanziamento tra i presenti.

09.40 – Fassina (LeU): “Iv voce dell’establishment, vuole spostare asse verso interessi forti”
“Spostare l’asse del governo verso interessi più forti a mio avviso è inaccettabile. Italia viva ha interpretato un sentimento largamente prevalente nell’establishment e cerca di spostare l’asse del governo verso interessi più forti. Conte non è Che Guevara, il governo giallorosso non è stato rivoluzionario, ma ha dato maggiore attenzione a una serie di interessi sociali che erano molto a margine. L’importante è che sia chiaro che il punto non sono le slide del Recovery Plan, il punto politico è l’interpretazione di Italia viva di interessi molto forti che vogliono essere protagonisti ancora una volta di un passaggio fondamentale”. Lo ha detto il deputato di Leu, Stefano Fassina, alla trasmissione “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus.

09.34 – Fassina (LeU): “Conte va coinvolto al tavolo del programma”
“Mi preoccupa che ieri si sia avviata una discussione sul programma, senza chi poi dovrà gestirlo in prima persona, cioè il premier. Credo che nella giornata di oggi questo punto debba essere sciolto, va coinvolto Giuseppe Conte al tavolo del programma perché su indicazioni di tutti i gruppi parlamentari di maggioranza, eccetto Italia viva, Conte è il premier indicato”. Lo ha detto il deputato di Leu, Stefano Fassina, alla trasmissione “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus.

09.25 – Tajani: “Sì al governo dei migliori”
“La proposta che a Forza Italia piace di più è quella di un governo dei migliori. Questo è quello che abbiamo proposto, ma la sinistra fino ad ora ha sempre detto di no”. Lo dice Antonio Tajani vicepresidente di Forza Italia, intervistato a Omnibus, su La7. “L’alternativa, se la sinistra non vuole, è solo il voto”, aggiunge. “Se si rifà un governo fotocopia del precedente è una presa in giro degli italiani”, sostiene Tajani. “In settimana presenteremo il piano vaccini di Forza Italia che arriva dopo la nostra proposta per il Recovery plan”.

09.10 – Salvini: “Centrodestra compatto, difficile governo con il Pd”
“Noi come Lega e centrodestra siamo compatti, stiamo facendo proposte. Abbiamo detto a Mattarella, ‘comunque vada noi votiamo in Parlamento quello che porta il governo: il rimborso per bar e ristoranti, la rottamazione delle cartelle elettorali, le vaccinazionì” ma “penso che sia difficile andare al governo con quel Pd che ha cancellato il decreto sicurezza, che vuole cancellare Quota 100. Come faccio a stare insieme a chi ha una visione del mondo totalmente diversa dalla mia?” Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, ospite a ‘Buongiorno Lombardia’ su Telelombardia.

8.40 – Zanda (Pd): “Bene Conte-ter, ma se fallisce governo con personalità di alto profilo”
“Oggi sia Pd che M5S puntano tutto su un Conte-ter e non fanno ipotesi di un eventuale fallimento. Mi sembra però certo che, in qualsiasi circostanza, si dovrebbero evitare elezioni politiche anticipate e prevedere che all’Italia servirà una soluzione politica fortemente europeista con un governo formato e presieduto da una personalità di alto profilo e una maggioranza forte”. Così il senatore Pd Luigi Zanda, ex tesoriere ed ex capogruppo dem, intervistato da la Repubblica.

8.20 – Serracchiani (Pd): “Renzi, stop tatticismi. Tre partiti trovano in Conte punto di sintesi”
“Il modo migliore è giocare a carte scoperte. Intanto c’è la chiarezza di tre partiti della maggioranza che individuano in Conte il punto di sintesi e equilibrio. Siccome Iv ha detto che il tema non erano i nomi ma i contenuti, allora lavoriamo sui contenuti. Finito questo lavoro ci auguriamo che anche Iv converga su quello che è un punto di sintesi della maggioranza. Non penso si possa andare avanti solo sulla base della tattica. Mi auguro che anche il presidente Renzi capisca che non si può fare”. Lo afferma alla Stampa la vice-presidente del Pd, Debora Serracchiani.

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Fonte: ilfattoquotidiano.it