Reddito di cittadinanza, beneficiari a lavoro: ecco dove e cosa fanno

Far collaborare i percettori del Reddito di cittadinanza ai servizi di pubblica utilità? Si può.

Si può perchè innanzitutto lo prevede la legge (dalle 8 alle 16 ore a settimana) e poi perchè vi sono già diverse positive esperienze in Italia dei cosiddetti PUC, Progetti di Utilità Collettiva che devono ricevere anche l’ok dell’Inps. L’ultima in ordine di tempo l’ha messa in campo il comune di Treviso.

La notizia è riportata dal quotidiano on-line Trevisotoday.it che mette in evidenza come si tratta del primo di una serie di progetti:

“cinque persone ritenute idonee e beneficiarie di Reddito di Cittadinanza hanno preso servizio nel primo dei Progetti Utili alla Collettività, attraverso la consegna nelle farmacie e porta a porta di materiale informativo del Comune di Treviso contenente le iniziative di sostegno e supporto alla cittadinanza fra le quali il numero verde per anziani, lo Psicologo nei Quartieri e le informative contro l’usura. A breve, compatibilmente con l’andamento dell’emergenza Covid-19, verranno formalmente attivati anche i progetti successivi che vedranno gli stessi soggetti impegnati nell’attività di accoglienza e di informazione al pubblico in occasione di eventi o manifestazioni, supporto alle attività di assistenza e vigilanza musei ed in occasione di eventi o manifestazioni museali”.

A Treviso in particolare ”sono 755 i titolari di Pensione di Cittadinanza o Reddito di Cittadinanza” e ”di questi 160 sono idonei a progetti PUC”, fanno sapere dall’Amministrazione comunale.