Blocco licenziamenti e Cig Covid, “serve un decreto”. I sindacati «(ri)partono» da Conte

La scadenza di fine marzo per il blocco dei licenziamenti è in cima alle preoccupazioni. Lo ha espressamente dichiarato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella martedì sera, poco prima di affidare l’incarico per formare il governo “di alto profilo” a Mario Draghi.

E se è in cima alle preoccupazioni della politica, lo è anche del sindacato. Cgil, Cisl e Uil lo vanno dicendo da giorni: occorre un coinvolgimento delle forze sociali per il raggiungimento dei grandi obiettivi come il rilancio dell’economia, lo sviluppo e, non da ultimo, l’occupazione.

Negli ambienti sindacali (quello delle imprese al pari di quello dei lavoratori) si guarda con particolare attenzione a come evolverà la fase delle consultazioni, viste le parole di Draghi che suonano un po’ come un endorsement verso le parti sociali: fiducioso “che dal confronto con i partiti e i gruppi parlamentari e dal dialogo con le forze sociali emerga unità”, aveva detto nel suo primo discorso.

Dopo aver ascoltato i partiti politici che siedono in Parlamento l’ex presidente della BCE convocherà anche i sindacati e i rappresentanti delle imprese? A leggere le notizie delle ultime ore sembra di sì (clicca qui).

Ma per parlare di cosa? Draghi entrerà già da ora nel merito dei temi più sensibili rimasti resta risposta a partire dal Decreto ristori 5, proroga Cig covid e blocco dei licenziamenti, ristori alle imprese, ecc.?

Secondo quanto scrive l’agenzia di stampa Ansa.it un punto fermo del nuovo confronto tra Draghi e le parti sociali può essere proprio la «parola» data dal Premier uscente Giuseppe Conte ai sindacati nelle scorse settimane. 

Una possibile proroga, infatti, era stata ben considerata dal Governo uscente “anche se mirata ai settori in difficoltà, accompagnata da nuove settimane di Cig Covid”.

Intanto – sottolinea Ansa.it – “Il lavoro tecnico sui Ristori continua al Mef anche in queste ore in modo da fare presto una volta superata la crisi. Il pacchetto di nuovi aiuti potrà sfruttare i 32 miliardi di extradeficit già autorizzati dalle Camere come ultimo atto prima della caduta di Conte, e potrebbe trasformarsi nel primo decreto legge del nuovo governo Draghi”.

Ro. Fu.

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