Prende corpo la prospettiva concreta di una proroga al 31 marzo 2021 del termine per l’invio delle domande di accesso ai cassa integrazione, cig in deroga e assegno ordinario legati all’emergenza Covid-19 e dei modelli SR41.
Un emendamento proposto al decreto Milleproroghe, attualmente in discussione alla Camera dei Deputati, infatti prevede proprio questo spostamento in avanti, che consentirà – secondo il Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro – di garantire parità di tutela ai lavoratori dipendenti in cig. In particolare a quelli in forza alla data di entrata in vigore del Decreto Ristori bis (9 novembre 2020). Come? Dando più tempo ai consulenti per ammetterli all’ammortizzatore sociale.
A confermarlo è anche il Quotidiano Lavoro e Previdenza di Ipsoa sul quale si legge:
”La moratoria richiesta dai Consulenti del Lavoro è derivata dall’esigenza di rendere efficace la norma correttiva introdotta all’art. 13 del decretoRistori quater (D.L. n. 157/2020), che ha esteso anche ai lavoratori in forza alla data di entrata in vigore del decreto Ristori bis (D.L. n. 149/2020) di fruire dei trattamenti di integrazione salariale introdotti dal decreto Agosto (D.L. n. 104/2020)“.
Quale effetto avrà per i lavoratori questa modifica, che verrà varata dal Parlamento nei prossimi giorni?
Secondo il quotidiano Ipsoa si tratterebbe una semplificazione poichè “le aziende potranno predisporre le istanze e trasmettere i modelli SR41 di pagamento per ottenere, presumibilmente già dal mese di marzo 2021, la liquidazione dei trattamenti spettanti ai lavoratori”. Il riferimento è alle mensilità di novembre e dicembre 2020.
Meno semplice, invece, sarà la vita di quei lavoratori che riceveranno questi i pagamenti oltre marzo poichè se si dà più tempo ai consulenti di caricare le domande (fino al 31 marzo appunto), è evidente che si da il là ad uno slittamento dei pagamenti con la conseguenza di alimentare il già sostanzioso arretrato. Su questo punto rinviamo al nostro approfondimento che potete leggere qui.
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