Covid, da Napoli a Roma: ristoranti pieni e folla a passeggio nel primo weekend di zona gialla. Nella Capitale chiusure in via del Corso

Ristoranti sold out e folla di persone a passeggio. Sono gli effetti del primo weekend in zona gialla per gran parte d’Italia. Complice l’apertura dei locali a pranzo e, in molte regioni, il bel tempo, sono migliaia le persone che hanno deciso di concedersi un pasto fuori, oppure un giro all’aria aperta. A Napoli è stato preso d’assalto il lungomare, mentre a Roma il pienone è stato doppio: a pranzo i locali sono arrivati a un fatturato record di “5 milioni di euro”, secondo la Fiepet-Confesercenti, mentre nel pomeriggio si sono riempite le vie dello shopping tanto da spingere la polizia a delle chiusure lungo le vie centrali per permettere il deflusso di persone. Più calma la situazione a Milano dove, anche a causa del maltempo, centinaia di persone hanno deciso di passeggiare lungo corso Vittorio Emanuele, ma senza arrivare a creare particolari resse. Una situazione positiva, secondo Coldiretti, che ha sottolineato l’opportunità del rito del “pranzo fuori”, atteso da molti italiani, oltre all’importanza di questa ripartenza per molti ristoratori.

Roma – Dal centro della Capitale fino al lungomare di Ostia. I ristoranti, le trattorie e i bar del Lazio sono andati sold-out. La bella giornata di sole ha spinto ancora di più i cittadini ad uscire durante questo primo weekend in giallo. Un assalto ai locali che ha portato, appunto, a un boom di incassi di oltre “5 milioni di euro”, anche se, sottolinea il presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio, Claudio Pica, bisogna “evitare assembramenti”. “Non dobbiamo abbassare la guardia, in primis per la salute a poi anche per l’economia: meglio una lenta ripresa ma duratura che gli stop and go”, spiega. Un appello che però sembra essere rimasto inascoltato: i parchi erano gremiti e nel centro di Roma la polizia locale ha effettuato chiusure a soffietto su vari punti di via del Corso, nelle piazze principali di San Lorenzo, a Piazza Bologna oltre che nell’area del Tridente, come a Trinità dei Monti e nelle aree intorno a piazza Navona, per far defluire la folla. Grande affluenza anche sul lungomare: i locali e gli stabilimenti si sono rapidamente riempiti e a Ostia sono stati aumentati i controlli. Gli assembramenti nella Capitale erano già iniziati venerdì pomeriggio con la polizia costretta a chiudere una delle piazze della movida, a San Lorenzo, a causa della ressa.

Napoli – Sole e caldo sono stati i protagonisti del sabato della città partenopea. Fin dalla mattina i napoletani hanno affollato le vie dello shopping, i luoghi di svago e il lungomare, da via Toledo a Chiaia, da via Scarlatti a via Luca Giordano, al Vomero. Migliaia di persone che hanno formato un lungo serpentone, con inevitabili assembramenti, anche se la maggior parte indossava la mascherina. Pieni anche bar e ristoranti, con lunghe file di attesa. La bella giornata ha popolato anche le spiagge, gli stabilimenti erano ovviamente chiusi ma in molti hanno scelto il bagnasciuga per stendere un telo e godersi le temperature miti. Scene consentite, vista la zona gialla, ma che fanno immediatamente pensare alle situazioni pre-chiusure, che hanno poi portato a rafforzare le misure.

Milano – Cambia, ma di poco, la situazione nel capoluogo lombardo. Il tempo, nuvoloso con qualche pioggia, non ha spinto a uscire in massa all’aperto, anche se le vie del centro si sono comunque riempite rapidamente. Centinaia di persone hanno passeggiato lungo corso Vittorio Emanuele soprattutto alla ricerca dei saldi che, causa anche zona rossa, non sono stati ancora “vissuti” dai cittadini lombardi. Molti giovani, poi, si sono ritrovati in piazza duomo. Anche a Milano bar e ristoranti sono risultati in breve tempo sold out.

I numeri e la ripartenza – Secondo Coldiretti il rito del “pranzo fuori” era atteso da quasi 7 persone su 10. Cittadini che prima della pandemia andavano al ristorante almeno un sabato o una domenica. La ripartenza, precisa l’associazione, ha riguardato 293mila fra ristoranti, pizzerie, bar ed agriturismi sopravvissuti alle chiusure. Con l’eccezione dei pubblici esercizi in Umbria, Puglia, Sardegna, Sicilia e la Provincia di Bolzano che restano ancora zone arancioni. “Un’opportunità – secondo Coldiretti – per 47,8 milioni di italiani in zona gialla costretti a rinunciare al pranzo fuori ma anche un’importante boccata di ossigeno per le attività di ristorazione”. Una ripartenza che ha spinto alcune associazioni di categoria a rilanciare: la riapertura serale dei ristoranti nelle regioni gialle “non può più attendere”, secondo il presidente nazionale della Fapi (Federazione autonoma piccole imprese) Gino Sciotto. “La ristorazione è in crisi in tutto il Paese, anche per questo auspichiamo che il Governo Draghi, appena sarà nel pieno delle proprie funzioni, possa procedere con le aperture serali di tutti i locali adibiti alla somministrazione di cibi e bevande”, ha spiegato. Intanto si esulta per i dati di oggi, senza dimenticare però la pandemia, come ha ricordato il numero uno della Fiepet cha ha invitato ad evitare assembramenti.

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Fonte: ilfattoquotidiano.it