Metalmeccanici, firmato il rinnovo: quasi 3.000 € in più in busta paga

Firmato ieri il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei Metalmeccanici industria dopo un negoziato durato per più di un anno e una no-stop di 4 giorni di trattativa, a Roma, presso l’Auditorium della Tecnica affittato per l’occasione dalle organizzazioni datoriali confindustriali Federmeccanica e Assistal al fine di garantire il giusto distanziamento tra tutti i partecipanti, negoziatori e delegazioni.

112 euro è l’aumento retributivo concordato il 5° Livello dell’operaio qualificato che saranno corrisposti in quattro tranches: giugno 2021 – 25 euro, giugno 2022 – 25 euro, giugno 2023 – 27 euro, giugno 2024 – 35 euro.

Ai 112 euro di aumento si sommano 12 euro di IPCA sui minimi da giugno 2020  per effetto dell’ultrattività dovuta alla struttura del CCNL precedente.

Per un montante retributivo complessivo di 2061 euro ai quali vanno aggiunti 800 euro complessivi di flexible benefit (200 euro all’anno). Insomma quasi 3.000 euro andranno nelle tasche dei lavoratori.

Il contratto – che interessa 1,4 milioni di lavoratori – avrà vigenza a partire da gennaio 2021 e scadrà nel giugno 2024. 

“Ma soprattutto, – sottolinea la FIM-CISL in una nota – questo contratto passerà alla storia per l’importante riforma dell’inquadramento professionale fermo al lontano 1973. Una riforma quella dell’inquadramento che rimette ordine e attualizza il sistema di classificazione, modernizzando e aggiornando i sistemi di valutazione della professionalità dei lavoratori“.

E’ stato fatto inoltre, un importante lavoro di rafforzamento di tutta la prima parte del contratto sulle relazioni industriali; diritti d’informazione confronto e partecipazione;  della  formazione; in particolare del diritto soggettivo, introdotta la clausola sociale sugli appalti pubblici (che obbliga le aziende che subentrano ad assumere i lavoratori impiegati nell’appalto, ndr); e poi molto significativo e importante, il testo sulla violenza di genere, e smart working continua la nota sindacale.

Fonte foto: Fiom-Cgil

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