Pagamenti Cig arretrati: una legge per “accorciare” i tempi. Ma l’INPS…

“Prende quota la proposta di uniformare al 31 marzo il termine per la presentazione delle domande di cassa integrazione per le aziende coinvolte nella crisi del Covid”, con una serie do emendamenti – sostanzialmente trasversali a tutte le forze politiche – al Decreto Milleproroghe in discussione alla Camera e che dovrà essere essere approvato entro fine febbraio. Ad annunciare il prossimo varo della misura è Repubblica.it

Ma perchè questo spostamento in avanti al 31 marzo per la presentazione delle domande e della documentazione?

Secondo Marina Calderone, Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, che sta spingendo per il provvedimento, la proposta “costituisce la soluzione che rasserena tutte le aziende che hanno pratiche incagliate: la ratio è liberare i cassetti e permettere di risolvere i problemi formali come gli errori nelle procedure, i modelli sbagliati. Non significa certo aprire le porte della cig a chi ha lavorato e non ne ha diritto, né tanto meno allungare i tempi”.

“Chi non ha beneficiato per un qualsiasi motivo formale dell’ammortizzatore sociale nel passato, in pratica, con il Milleproroghe dovrebbe vedere riaprire i termini facendo salva tutta la situazione: una certezza per risolvere qualsiasi domanda in sospeso, scrive Repubblica.it evidenziando la convinzione che serpeggia nel mondo dei consulenti del lavoro.

Secondo i consulenti una volta sbloccato il provvedimento “il mese di marzo sarà quello in cui materialmente cominceranno ad arrivare i bonifici sul conto corrente dei cassaintegrati.

Una convinzione che – va detto – non fa i conti con i tempi, le procedure complesse e intrigate dell’Inps, che sulla questione e su queste tempistiche non si è ancora espressa e non ha affatto garantito i pagamenti entro marzo.