In questa settimana andrà a definirsi il programma del nuovo Governo oltre che alla sua composizione. Più ministri tecnici e meno politici seguendo la linea offerta dal Presidente della repubblica Sergio Mattarella? Questo lo sapremo solo nei prossimi giorni, quando Mario Draghi, concluse le consultazioni, tirerà le somme.
Quel che è certo è che il nuovo Governo si troverà sul tavolo il Decreto Ristori 5 già per buona parte abbozzato dal governo uscente, con uno scostamento di Bilancio sul quale vi è già il parere favorevole del Parlamento che si è espresso sostanzialmente all’unanimità.
Ma che fine ha fatto il Decreto Ristori 5? Aggiornamenti arrivano dal quotidiano Il Mattino in edicola oggi:
“Il governo dimissionario lo aveva preparato ma, vista la cifra in ballo, ha deciso di lasciarlo al nuovo governo. E non è detto che qualche requisito per ottenere i bonus non sia rivisto. In ballo resta anche la sospensione delle cartelle fiscali ed eventuali nuove rottamazioni. Ma il vero lavoro, sul quale le parti sociali vogliono avere voce in capitolo, è quello delle riforme che accompagneranno il Recovery plan“.
Secondo le informazioni circolate nei giorni scorsi il n. 5 della “serie” Decreto Ristori doveva contenere il fondo perduto per aziende e partite Iva colpite dalle chiusure e dalla crisi conseguente, Cig, Bonus e Naspi per i lavoratori, nuovi fondi per il Rdc e nuove rate del Rem, fondi per la Sanità.
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