Confronto Draghi-sindacati: Cig e licenziamenti, la reazione del futuro Premier

Dopo l’incontro con Mario Draghi le tre principali sigle sindacali hanno rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa. Ecco quanto evidenziato da Ansa.it a proposito delle parole dei leader sindacali Landini, Furlan e Bombardieri.

“Abbiamo illustrato al professor Draghi quelle che per noi sono le priorità da affrontare. Ci sono alcuni temi emergenziali”, ha dichiarato la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, al termine dell’incontro con il premier incaricato. Sul tema del lavoro, ha sottolineato, “ci sono centinaia di migliaia di posti in meno, soprattutto donne e giovani, e abbiamo chiesto che la proroga del blocco dei licenziamenti e della cassa Covid siano assolutamente confermati, con il sostegno alle imprese. Non deve essere sine die ma ci vogliono i tempi giusti per riformare gli ammortizzatori sociali e far decollare finalmente le politiche attive“.

“Il primo tema che abbiamo indicato è il fatto, una novità, che le parti sociali siano coinvolte nella fase di istituzione di un nuovo governo, non succedeva da tempo, se mai è successo in passato. E abbiamo sottolineato tutti l’importanza di questo elemento, la responsabilità che comporta e la necessità che sia un segno che il confronto debba proseguire quando il governo avrà avuto la fiducia per affrontare in modo nuovo i problemi”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

“Abbiamo espresso al presidente incaricato la nostra soddisfazione per averlo incontrato, soprattutto per aver lui utilizzato il metodo del confronto in una momento così delicato”, dice il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri che poi ha rimarcato: “abbiamo chiesto che non sia un episodio, ma che il metodo del confronto e della concertazione diventi un metodo per aiutare questo Paese a ripartire e ricrescere in questo momento drammatico”.

Il Segretario Uil ha sottolineato che il prolungamento del blocco dei licenziamenti, attualmente previsto fino al prossimo 31 marzo, “serve a salvaguardare la coesione sociale e ad avviare il confronto sulla riforma degli ammortizzatori sociali”.

Infine aggiunge “abbiamo chiesto la proroga del blocco dei licenziamenti e degli ammortizzatori sociali, il presidente ci ha ascoltato, non si è pronunciato. Le posizioni delle parti sociali sono chiare. Speriamo, immaginiamo che, se questo è il metodo, una volta avuta la fiducia del parlamento” al nuovo governo, “si aprirà una discussione” sul tema.

Dunque, secondo le dichiarazioni sindacali il Premier in pectore si sarebbe limitato ad ascoltare e prendere appunti, senza lasciarsi andare a dichiarazioni o mandare segnali.