Matteo Renzi, fondatore di Italia Viva e autore della “spallata” che ha portatao nalla caduta del Governo Conte, ha rilasciato un’intervista al quotidiano Il Sole 24 Ore in edicola oggi. Diversi i temi toccati dall’ex Premier che non si è tirato indietro nel dure la sua temi caldi delle riforme del lavoro.
Sulla mala gestione dell’Inps, dovuta specialmente ai ritardi con cui è stata pagata la cassa integrazione e i bonus ai lavoratori, e ANPAL prende di mira – senza mai citarli esplicitamente – i Presidenti Pasquale Tridico e Domenico Parisi. Mentre ritorna sul Reddito di cittadinanza…
”Sul lavoro quali sono le sue aspettative? Pensa che si supererà la filosofia del reddito di cittadinanza per tornare a quella del Jobs act?”, domanda la giornalista Emilia Patta.
”Personalmente me lo auguro”, risponde Renzi, che aggiunge ”Ma prima di qualsiasi cosa partirei dal mettere a posto ciò che non funziona, a cominciare da Inps e Anpal. L’arrivo di Draghi è foriero di un messaggio di speranza: nel posto giusto vanno messe le persone giuste, non gli amici degli amici. A me questa sembra la priorità. Noi siamo una Repubblica democratica fondata sul lavoro, non sui sussidi. E a forza di assistenzialismo il debito pubblico esplode. Sono temi che Draghi maneggia perfettamente ma che devono diventare patrimonio comune di tutte le forze parlamentari. Coloro che ignorano questa esigenza sono i nuovi negazionisti, i negazionisti del debito pubblico. Pericolosi per sé e per gli altri come i negazionisti del virus”.