Ritardi Cig, INPS: ecco i pagamenti in lavorazione. Una norma in Parlamento causa il “blocco”

Arrivano gli ultimi aggiornamenti Inps sui pagamenti diretti della cassa integrazione.

Con una nota stampa l’Istituto fa sapere che c’è una significativa accelerazione dei ”pagamenti diretti, che raggiungono il 99,11% del totale delle domande (SR41) pervenute, attraverso la gestione di un enorme carico di lavoro”.

La parte restante dello 0,89% dei pagamenti in lavorazione riguarda 157.849 prestazioni (erano 293.185 lo scorso 25 gennaio), di cui l’86,8% è relativo a domande presentate nel 2021, e quindi in attesa di essere lavorate definitivamente.

L’Inps inoltre evidenzia che i lavoratori che devono “ricevere un primo pagamento sono circa 11.000”, per la maggior parte riferibili a domande recenti, anche queste presentate nel 2021. 

L’aspetto più controverso della questione è che sì una parte di queste domande sono state tramesse oltre i termini fissati dai decreti autorizzativi ma non possono – per ora – essere definite, in attesa o della conversione in legge del decreto-legge 183/2020, cosiddetto “milleproroghe”, (o – come si è detto nei giorni scorsi – del provvedimento denominato “Ristori 5”), nei quali è presente un emendamento per la proroga dei termini.

Infine Inps minimizza i numeri di coloro che sono in attesa dal primo lockdown, sono “455 i lavoratori per cui non risulta l’erogazione di una prima mensilità, riferibili a SR41 pervenuti entro settembre 2020“. Rispetto a queste spiega pure che si tratta prevalentemente di posizioni non autorizzabili perché ad elevata criticità o perché relative a ore di CIG non autorizzate.