“Proroga stop licenziamenti, rinnovo cassa Covid e riforma ammortizzatori”: le richieste dei sindacati all’incontro col ministro Orlando

La proroga allo stop dei licenziamenti, il rinnovo della cassa Covid e un impegno: portare in consiglio dei ministri una proposta di riforma degli ammortizzatori sociali. Sono i temi sul tavolo del primo incontro tra Andrea Orlando, da 24 ore ministro del Lavoro, e i sindacati. Il vertice tra l’esponente del governo di Mario Draghi e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil e durato circa un’ora e si è svolto in videconferenza.

“Abbiamo ribadito la necessità di prorogare il blocco dei licenziamenti, dando continuità alla cassa Covid e incentivando anche i contratti di solidarietà e di espansione in alternativa ai licenziamenti”, ha detto alla fine dell’incontro Maurizio Landini. “Il decreto ristori – ha aggiunto – deve inoltre coprire con le indennità tutte le forme di lavoro già tutelate dai precedenti decreti e chi ne è rimasto escluso, prevedendo anche l’intervento di proroga di Naspi e Discoll, tutto ciò includendo anche i settori maggiormente colpiti come turismo, servizi, spettacolo e cultura. È necessario, inoltre, dare tutele ai lavoratori fragili e garantire risorse per sostenere i congedi”. La Cgil ha inoltre chiedo rivedere e aggiornare “i protocolli sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, firmato dalle parti sociali e dal governo all’inizio della pandemia, alla luce dei cambiamenti che ci sono stati e al piano di vaccinazione“.

È Annamaria Furlan della Cisl a spiegare che Orlando si è “impegnato già oggi a portare entro la fine del mese una proposta del Governo sulla riforma degli ammortizzatori sociali e di scenario sulle politiche attive, oltre che una agenda sulle altre questioni aperte a partire dal tema dell’occupazione delle donne e dei giovani”. La Cisl ha anche chiesto “l’apertura di un confronto sulle pensioni ed in particolare sulla necessaria flessibilità in uscita, vista la scadenza a fine anno di quota 100. Infine abbiamo sottolineato la nostra contrarietà al salario minimo per legge, che potrebbe significare un indebolimento della contrattazione ed una via facile per le imprese per diminuire i salari, affrontando il vero tema che è quello di estendere le coperture a quella parte di lavoratori oggi non coperti dalla contrattazione nazionale”.

È invece Pierpaolo Bombardieri ad avere definito come urgenti “i temi del lavoro al Sud e del lavoro per i giovani e per le donne. Poi c’è il tema delle politiche attive del lavoro, questione che va correlata anche al Recovery Fund”. Sul Mezzogiorno nella Uil si dicono “preoccupati” perché “la defiscalizzazione per il lavoro al Sud rischia di non partire. Abbiamo poi posto le emergenze del lavoro per i giovani e per le donne. Servono investimenti infrastrutturali in grado di superare anche questi problemi”.

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Fonte: ilfattoquotidiano.it