Nel corso della pandemia, peraltro ancora non terminata, il confronto tra Sindacato e Azienda è stato serrato per dare continuità e mettere in sicurezza le attività, contribuendo con senso di responsabilità da parte dei Lavoratori ai risultati economici positivi registrati nel il 2020.
Contemporaneamente l’acquisizione di commesse importanti nel 2020 e ad inizio 2021, sia da punto di vista economico e sia per i carichi di lavoro per gli anni futuri, hanno portato TASI ad avere un quadro di prospettive industriali mai registrato prima dalla nascita della JV.
In questo contesto estremamente positivo, per raggiungere il quale il contributo delle Lavoratrici e dei Lavoratori di TASI è stato determinante, non corrisponde una altrettanta accelerazione rispetto al confronto a livello sindacale sui temi dei riconoscimenti economici e normativi, che non sono un di cui, ma elementi imprescindibili per condividere e gestire i processi e le prospettive industriali per gli anni a venire con il Sindacato.
L’ultimo incontro sindacale tra la Direzione aziendale di TASI e il coordinamento nazionale risale a Novembre 2020, lasciando ancora aperti molti punti dell’integrativo di Gruppo, a partire da quelli economici relativi al PDR 2020.
Sulle prospettive industriali e i carichi di lavoro per i 4 siti nel nostro Paese, le uniche notizie sono quelle che si apprendono dai media, ma non sono sufficienti e non in linea ad un modello di relazioni industriali che ha sempre visto confronti preventivi sui temi, nel rispetto dei ruoli di ogni Parte.
I nuovi programmi e le commesse acquisite sono sicuramente una buona notizia, ma insufficienti se non si traducono in un confronto per definire un piano di assunzioni indispensabili per far fronte ai carichi di lavoro, e altrettanti investimenti per le infrastrutture adeguati per evitare che le attività possano essere rivendicate da siti transnazionali della JV che oggi hanno dei vuoto lavoro.
Inoltre in assenza di un confronto volto a determinare una autonomia e le ricadute per i siti italiani, si sta procedendo da parte di TASI a scelte sui modelli di incentivazione (Variable Compensation e politica retributiva 2021) che nei fatti vedono una riduzione dei salari per le Lavoratrici e i Lavoratori, spostando in avanti anche i riconoscimenti consolidati per prassi. In una fase dove entrano lavoro e quantità economiche derivanti importanti, la direzione è quella di risparmiare sul costo del lavoro, che può essere così tradotto: “Come non conciliare solidarietà sociale e profitto”.
E’ giunto il momento che l’Azienda prenda atto di un malcontento che si sta diffondendo, in maniera direttamente proporzionale all’aumento delle attività produttive, e riprenda il confronto tra le Parti, per evitare di mettere a rischio gli equilibri nelle relazioni industriali.
L’attesa e la pazienza hanno raggiunto il livello di guardia, la non convocazione a breve del Coordinamento nazionale per la ripresa del confronto su tutti i temi presenti (Salario – PDR 2020 – assunzioni – carichi di lavoro e investimenti – autonomia e modelli di relazioni avanzati) rappresenterebbe un elemento che porterà la FIOM-CGIL ad aprire lo stato di agitazione, con assemblee tra i lavoratori per decidere insieme le iniziative da mettere in atto. Perché il lavoro è importante, ma la ricchezza derivante da esso va redistribuita tra chi è indispensabile perché il lavoro si possa fare: per la FIOM-CGIL sono le Lavoratrici e i Lavoratori di TASI.
Fiom Nazionale
Roma, 15 febbraio 2021
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Fonte: fiom-cgil.it