Carnevale sospeso, a Viareggio e dintorni artigiani e stagionali “invocano” FSBA e INPS

Oggi Viareggio sarebbe stata una delle “piazze” più mascherate e colorate d’Italia se non fosse stato per la pandemia che ha costretto al blocco qualsiasi evento che crei assembramento e occasioni di contagio. E così a distanza di un anno dall’ultima sfilata di Carnevale in tutta la Versilia si contano solo le macerie di quella che è considerata una delle più profondi crisi del turismo mai registrate.

Pubblici esercizi, commercio, aziende del tempo libero sono completamente fermi, e con esse gli artigiani che lavorano nella filiera del turismo, della cultura, degli eventi, dei servizi alla persona e alle imprese, e che a Viareggio preparano con abilità centenaria i carri allegorici e i maxi-personaggi che ogni anno sfilano sul lungomare.

Lo sottolinea La Nazione in un lungo articolo apparso sulla versione on-line del quotidiano.

LAVORATORI ARTIGIANI IN ATTESA DELLA CIG E GLI STAGIONALI

E se le aziende non se la passano bene, non sono da meno lavoratori:

“c’è chi attende la cassa integrazione da tre mesi – gli artigiani che ancora non toccano con mano l’assegno Fsba (Fondo solidarietà bilaterale) – e c’è chi non è neanche in lista di attesa sottolinea il quotidiano toscano riferendosi alla zona “grigia“ affollata dai tantissimi lavoratori stagionali nel commercio e nel turismo, rimossi persino dalle statistiche in quanto, non avendo lavorato a causa della pandemia, non avranno diritto né alla cassa integrazione né agli ammortizzatori”.

Come sottolinea la Camera del Lavoro locale con il Segretario Rossano Rossi, il problema sta proprio nel momento in cui “si apre un fronte di forte sofferenza rispetto a chi non ha potuto fare la stagionalità: penso, ad esempio, a chi lavorava nelle palestre, cuochi, commessi, pulizie negli alberghi, bagnini, guide turistiche“.

Si tratta, come denunciato più volte anche da TuttoLavoro24.it, di lavoratori privi di ogni tutela fatta eccezione dei Bonus Inps previsti nei mesi scorsi rispetto ai quali molti sono stati tagliati fuori per via dei paletti stringenti:

“Non potendo attivare il rapporto di lavoro, gli stagionali – spiega il segretario Cgil, Rossi – di fatto non hanno possibilità di accesso alla cassa integrazione. Parliamoci chiaro, non è che prima brillassero nelle dichiarazioni fiscali, qualcuno lavorava al nero, altri al “grigio“, magari con contratto di 4 ore ma turni effettivi di otto, prassi consolidata anche nella ristorazione. Quindi oltre alle migliaia di persone interessate dalla cassa integrazione – e noi siamo chiedere a gran forza il rinvio del blocco dei licenziamenti di almeno tre mesi oltre la data X del 31 marzo – ci sono gli invisibili, tantissimi, che non risultano nemmeno nei conteggi“.

(In foto Burlamacco, maschera “simbolo” del Carnevale di Viareggio)