Ieri sera si è tenuto l’incontro Governo e rappresentanti degli enti locali (regioni e comuni) per fare il punto della situazione e dei prossimi provvedimenti restrittivi anti-Covid, anche in vista delle imminenti scadenze dei Decreti (25 febbraio e 5 marzo).
La Conferenza delle regioni ha consegnato al Governo un documento programmatico con diverse richieste, che – secondo quanto si apprende da diverse fonti giornalistiche – Mario Draghi avrebbe già accolto nelle richieste di ”metodo”.
Le Regioni infatti chiedono un cambio di passo soprattutto su questo, con un maggior coinvolgimento in vista delle decisioni “che contano”. E Draghi, “presente” alla riunione attraverso i Ministri della Salute e degli Affari Regionali (Speranza e Gelmini) avrebbe dato rassicurazioni in tal senso.
A dare spazio alla notizia è il quotidiano La Stampa in edicola oggi:
“I presidenti di Regione si spingono anche oltre: vogliono una revisione dei parametri utilizzati per decidere le chiusure e le limitazioni, mettono in discussione l’indice Rt, sollecitano una revisione del sistema delle zone. Ogni decisione, inoltre deve essere comunicata con congruo anticipo. Insomma, è il senso del documento dei governatori, bisogna preoccuparsi di più delle ricaduce economiche-sociali dei provvedimenti”.
Il riferimento chiaro è ai provvedimenti di chiusura presi all’ultimo minuto che spiazzano gli operatori economici e mandano in fumo milioni di euro di investimenti, senza essere ricompensati da adeguati ristori. Il ”caso degli impianti sciistici”, infatti, (chiusi domenica 14 febbraio a poche ore dall’apertura prevista) ha fatto da apripista per questa richiesta di nuovo cambio di passo.