Reddito di cittadinanza, Il Mattino: “zavorra” da tagliare su durata o ricariche. Draghi ci pensa

Che il Reddito di cittadinanza iniziasse a vacillare lo si era capito anche dal discorso del neo Premier Mario Draghi. Non una sola parola, seppur solo per citarlo, durante il suo discorso al Senato della settimana scorsa, anche per spezzare una lancia verso quella parte d’Italia che fa molto affidamento sul sussidio e che è parte della sua maggioranza parlamentare (M5S in testa ma anche LeU).

Ma Draghi – si sa – da sempre ha mostrato scetticismo verso quelle forme di costo a carico del bilancio statale che costituiscono quello che lui stesso ha battezzato “debito cattivo”.

Dunque, che il Rdc si dirige verso un “tagliando” è cosa ormai certa. Lo conferma il quotidiano Il Mattino in edicola oggi:

“Le modifiche in arrivo rispondono anche all’esigenza di rendere il beneficio sostenibile sotto il profilo finanziario: i mancati inserimenti nel mondo professionale dei percettori hanno contribuito a rendere il reddito di cittadinanza una pericolosa zavorra per le casse dello Stato. Togliendo agli occupabili la possibilità di rinnovare il sussidio dopo diciotto mesi (cosa che oggi è possibile fare a patto che poi si accetti la prima offerta di lavoro congrua) il numero dei percettori complessivi dovrebbe rimanere sotto la soglia di guardia e non si renderanno necessari tagli alle ricariche (ipotesi prevista nel caso in cui le risorse stanziate non dovessero più bastare per tutti gli aventi diritto”.