Scuola, dietrofront di Draghi. Il Mattino: sfuma la proposta sull’anno scolastico

Nelle settimane scorse si era fatta avanti l’ipotesi di uno spostamento in avanti del termine delle lezioni scolastiche per consentire di portare a completamento il programma formativo dell’anno scolastico in corso, anche in considerazione delle lacune createsi nel corso di tutto il 2020, interessato – lo ricordiamo – dal primo lockdown che ha tenuto per circa 4 mesi gli alunni lontani dalle aule.

Il neo premier Mario Draghi aveva preso l’impegno a intervenire sui crediti formativi e allungare il periodo di istruzione, ma secondo quanto si apprende da Il Mattino in edicola oggi con i prossimi decreti si farà dietrofront:

“Come era già prevedibile, è già sfumata l’idea di allungare l’anno scolastico sino a fine giugno. Si chiude tra l’8 e il 12 giugno e poi inizieranno gli esami”.

Ecco cosa aveva detto dieci giorni fa Draghi parlando al Senato: “Occorre rivedere il disegno del percorso scolastico annuale. Allineare il calendario scolastico alle esigenze derivanti dall’esperienza vissuta dall’inizio della pandemia. Il ritorno a scuola deve avvenire in sicurezza”.