Nuovo Dpcm Draghi, La Stampa: in arrivo la chiusura delle scuole

Col dilagare delle varianti e delle zone rosse, anche locali, è arrivata la richiesta delle Regioni di chiudere gli istituti scolastici. Alcuni governatori stanno provvedendo autonomamente come Campania e Puglia.

A valutare l’ipotesi di chiusure in base della gravità dei contagi sui territori è il Comitato Tecnico Scientifico, che secondo quanto scrive il quotidiano La Stampa in edicola oggi, si sarebbe riunito ieri:

“la stretta sulla scuola sembra sempre più probabile. Il Comitato tecnico-scientifico (Cts) si è riunito ieri sera per discutere proprio di lezioni in classe. L’ipotesi su cui lavora è un inserimento nel nuovo Dpcm di una chiusura delle scuola di ogni ordine e grado, nelle zone rosse e nei luoghi dove ci sono soglie alte di contagio, a prescindere dai colori delle regioni. Per le scuole, quindi, si valuterà la situazione non a livello regionale ma per porzioni di territorio più piccole, come Comuni e Province. Nelle zone rosse, anche quelle presenti in regioni gialle, la scuola verrà chiusa“.

Dunque nel Dpcm – che in queste ore circola in una versione in bozza, non definitiva, – che il premier Mario Draghi dovrà varare entro il 5 marzo potrà contenere nuove misure restrittive per la scuola, che porteranno l’Italia indietro esattemente di un anno, al marzo 2020, quando furono chiuse le scuole di ogni ordine e grado, seppur con l’effetto parziale e localizzato spiegato dal quotidiano torinese.

SCUOLE-COVID: QUAL E’ LA SITUAZIONE ATTUALE

Attualmente, in base al precedente Dpcm del governo Conte di metà gennaio, e valido fino al 5 marzo, la regola generale è che le superiori vanno in presenza al 50% (possono arrivare al 75%), mentre infanzia, primaria e medie sono sempre in presenza. Nelle zone rosse invece restano in presenza i servizi educativi per l’infanzia, la scuola dell’infanzia, la primaria e il primo anno della scuola secondaria di primo grado. Seconda, terza media e le superiori sono da remoto.

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