Scuola, nel Dpcm Draghi è ancora rinvio. Sulle chiusure la decisione è presa

Il Dpcm che il premier Mario Draghi dovrà adottare entro il 6 marzo è disponibile in bozza sin da venerdì.

Al termine della riunione di ieri tra le forze di maggioranza si registrano ancora divisioni, ”il nodo maggiore, ma non il solo, resta quello sulla scuola, mentre alcuni governatori, vedi Luca Zaia in Veneto, sostengono che chiudere solo gli istituti scolastici in zona rossa non è sufficiente per frenare la corsa del virus spinto dalle nuove varianti. La chiusura delle scuole e il passaggio alla didattica a distanza nelle zone rosse del paese è di fatto già decisa”. A confermarlo, lasciando la riunione, è il coordinatore del Cts Agostino Miozzo, che aggiunge che ci “saranno evoluzioni“. 

CHIUSURA SCUOLE IN ZONA ARANCIONE

Mentre pare certa la chiusura di tutte le scuole in zona rossa, il dibattito resta ancora aperto sulle chiusure in zona arancione. Con i ministri Roberto Speranza, Dario Franceschini, Stefano Patuanelli, nonché il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che sarebbero tutti sulla stessa linea “che senso ha chiudere le scuole in area arancione quando si tengono aperti i centri commerciali, ad esempio? Prima di decidere strette in questa direzione, allora vanno chiusi altri possibili ‘rubinetti’ di contagio”, è il ragionamento che prende piede al tavolo con Draghi.

La decisione per ora resta in stand by e secondo quanto riferisce AdnKronos.it ogni scelta sarà presa oggi, nell’ambito di una nuova riunione della Cabina di regia che si incontrerà oggi. Ci sarà inoltre un nuovo passaggio con le Regioni prima della firma del Dpcm.

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Fonte: Adnkronos.it