Da giorni si attendono i dettagli del nuovo decreto Sostegno, il quale comprenderà misure a favore del sostegno al reddito e ai ristori. In tema di sostegno al reddito vi sarà un piano di aiuti volto a tutelare la condizione lavoratori stagionali, categoria severamente colpita dall’attuale contesto di crisi pandemica.
A proposito delle tutele per i lavoratori stagionali, nel Sole 24 Ore in edicola oggi si legge:
“In tutto il pacchetto lavoro, su cui si è impegnato il ministro Andrea Orlando, pesa oltre 10 miliardi; 1 miliardo va al rafforzamento del Rdc; un altro miliardo alle indennità ai lavoratori stagionali“
Le notizie relative al pacchetto lavoro riportate dal quotidiano economico sono ancora piuttosto vaghe: non viene menzionata, ad esempio, l’entità dei bonus destinati ai lavoratori stagionali. Potrebbe risultare ancora valida la proposta anticipata dalla ministra del Lavoro uscente Nunzia Catalfo attraverso la sua pagina Facebook, la quale, come si legge nel post pubblicato il 14 febbraio, prevedeva:
“Una ulteriore indennità, pari a 3.000 euro, per i lavoratori dello spettacolo, stagionali, stagionali del turismo, intermittenti, autonomi privi di partita Iva etc., con la possibilità di fare domanda anche per chi non ne ha mai fruito“.
Sebbene il progetto della ministra Catalfo fosse stato maturato nell’ambito del decreto Ristori, al quale il governo Conte avrebbe dovuto dare l’approvazione, un bonus pari a 3.000 euro per i lavoratori stagionali – tre mensilità da 1.000 euro ciascuna – sembrerebbe congruo allo stanziamento di un miliardo di cui parla Il Sole 24 Ore.
Se così fosse, il decreto Sostegno metterebbe a disposizione degli stagionali una indennità superiore a quella prevista dal decreto Ristori “primo” (di ottobre), pari allo stanziamento complessivo di 550 milioni di euro per l’anno 2020.
Si tratterebbe di un aumento considerevole, ma adeguato, dal momento che la seconda ondata di contagi che ha investito il Paese nel periodo autunnale e invernale e le incognite derivanti dalla diffusione delle nuove varianti del virus hanno reso e stanno rendendo incerta la condizione di molti lavoratori il cui contratto d’occupazione prevede che l’attività lavorativa si svolga in un periodo dell’anno ben circoscritto e il cui svolgimento – a causa della crisi pandemica – non è stato o potrebbe non essere garantito.
E’ lecito anche ipotizzare che il decreto Sostegno di Draghi si ponga in linea di continuità con il decreto Ristori “atto primo”, garantendo con le risorse stanziate indennità non solo ai lavoratori stagionali, ma anche ad altre categorie quali lavoratori intermittenti, autonomi, occasionali e lavoratori dello spettacolo, altrettanto colpite dalla crisi, la cui esclusione sarebbe considerata una grave mancanza del nuovo governo.
tatiana.morellini@tuttolavoro24.it