Sul quotidiano Libero in edicola oggi vengono riportate con estrema preoccupazione le misure che il Comitato tecnico-scientifico (Cts) starebbe passando al vaglio per cercare di contenere il dilagare dei contagi da Covid 19 e la diffusione delle nuove varianti del virus.
Stando a quanto scritto sul quotidiano, è sempre più concreto il rischio di un nuovo lock-down totale, la cui unica alternativa sarebbe una zona rossa automatica quando in un territorio si supera la soglia di 250 contagi per 100mila abitanti. Tra i favorevoli all’adozione di più severe restrizioni ci sarebbero soprattutto Walter Ricciardi – consulente del ministro della Salute Roberto Speranza – e anche Gianni Rezza, direttore dell’Istituto superiore di sanità.
In aggiunta, il quotidiano riferisce quanto affermato dai membri del Cts a proposito degli interventi di contenimento necessari in questa fase di aumento dei contagi:
“E se la didattica in presenza chiude, hanno evidenziato i membri del Comitato, deve chiudere anche il resto: bar, ristoranti, negozi e centri commerciali, luoghi dove comunque i giovani e tutti gli altri – hanno sottolineato – continuerebbero a incontrarsi“.
A misure più restrittive corrisponderanno anche controlli più serrati da parte delle forze dell’ordine, come si deduce da una nota pubblicata nel tardo pomeriggio di ieri dal ministero dell’Interno, che sintetizza la circolare inviata ai prefetti:
“Anche a seguito di recenti episodi di assembramento verificatisi in alcuni grandi capoluoghi nell’imminenza del passaggio a una zona caratterizzata da misure più restrittive, andranno pianificati servizi di controllo mirati, col concorso delle polizie locali, nelle zone urbane usualmente interessate dal fenomeno della “movida”, anche nei giorni festivi e prefestivi“.
Secondo il quotidiano Libero, queste sarebbero le proposte del Comitato tecnico-scientifico che il governo Draghi starebbe esaminando, proposte che ricordano da vicino la situazione vissuta nel nostro Paese di un anno fa.
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