Contratto edilizia. Via libera alla piattaforma unitaria dei sindacati. Il rinnovo interessa 1 milione di addetti

Roma, 9 marzo 2021 – Più formazione, più sicurezza, più benessere, più qualificazione professionale, più trasparenza e legalità, giusto salario. Queste le parole d’ordine della piattaforma rivendicativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dell’edilizia che oggi l’Assemblea dei quadri e delegati Feneal Filca Fillea ha approvato all’unanimità. I sindacati fanno sapere che nella giornata di ieri si è concluso positivamente, in tutti i territori, il percorso di informazione e consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, che hanno espresso il loro voto sulle proposte unitarie attraverso le assemblee svoltesi nel corso dell’ultimo mese, in parte in presenza, in parte in modalità telematica. Oggi circa 700 delegati si sono collegati in videoconferenza da tutta Italia per discutere e approvare la piattaforma, alla presenza dei segretari generali FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil, Panzarella, Turri, Genovesi. “L’anno appena trascorso e la fase della pandemia ancora in atto – hanno dichiarato – saranno ricordati come uno dei periodi più difficili della storia moderna. Oltre alle migliaia di vittime che il Covid continua a causare, ci troviamo di fronte un Paese profondamente indebolito sia sul piano economico che sul piano sociale, e dove le fragilità già presenti si sono ampliate. Mai come ora però, il nostro settore si trova di fronte ad una svolta epocale. Gli ingenti investimenti pubblici e privati, finanziati per la gran parte dalle risorse del Recovery plan, non vanno sprecati ma sfruttati al massimo per favorire quel rilancio produttivo e occupazionale, sostenibile e socialmente più giusto, che dovrebbe condurre a una ripresa dell’economia e alla crescita del Pil anche grazie al ruolo propulsivo del comparto edile.” “La piattaforma, che ora sarà inviata a tutte le controparti con la richiesta di dare inizio al negoziato – hanno spiegato i segretari – pone al centro i temi dell’innovazione, della regolarità e della sicurezza, per qualificare il settore delle costruzioni nel segno della sostenibilità e della valorizzazione delle professionalità. Per questo occorre un investimento straordinario sulla formazione e sulle scuole edili, guardando al green building, alle nuove tecniche costruttive e ai nuovi materiali. Così come va rilanciata un’azione per la salute e sicurezza, perché non è possibile che, appena il settore riprende, aumentino gli incidenti mortali nei cantieri. Occorre qualificare il settore qualificando l’impresa, con una occupazione di qualità e regolare. Tra le proposte più importanti, anche in coerenza con i recenti accordi dell’11 dicembre e del 22 gennaio per una maggiore occupazione nelle opere pubbliche nel pieno rispetto dei contratti edili, c’è sicuramente il contratto di cantiere da applicare a tutti coloro che svolgono lavorazioni edili, per garantire gli stessi diritti e le stesse tutele ed evitare fenomeni di dumping contrattuale. Sul piano della regolarità chiediamo maggiori vincoli e verifiche, come l’obbligo della denuncia in Cassa edile per ogni singolo cantiere, così come quello del cartellino di riconoscimento per ogni addetto. Ed ancora regolamentazione dello smart working per gli impiegati, qualificazione dei livelli più bassi, attenzione ai lavoratori immigrati, per assicurare che diritti e tutele riguardino tutti senza alcun tipo di distinzione. Revisione dell’inquadramento per rendere il settore attrattivo anche per i giovani e lotta al sotto inquadramento, più formazione e sicurezza per rendere il cantiere un luogo sempre più sicuro e garantire formazione e crescita professionale con l’aumento del contributo a carico delle aziende e il rafforzamento delle visite tecniche di cantiere, l’estensione delle ‘16 ore di formazione prima dell’assunzione’ e la sorveglianza sanitaria per tutti i lavoratori. Fondamentali, poi, le richieste sul piano della contrattazione di II livello, della congruità, della regolarità e della lotta al dumping. Per questo chiediamo un aumento dello 0,70 di versamenti a carico azienda, l’aumento delle diverse indennità contrattuali e un aumento di 100 euro al parametro 100”, hanno concluso i segretari generali di Feneal, Filca, Fillea.

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Fonte: cisl.it