Il Comitato tecnico scientifico incontrato ieri da Governo e Regioni spinge per una nuova stretta prima di Pasqua. Una “zona rossa nazionale” nella giornata di sabato e la domenica e più severità nelle zone gialle.
Ma il Governo al momento non sembra voler procedere per questa strada. Lo evidenzia Il Sole 24 Ore in edicola oggi:
“Tutte le chiusure hanno un costo, anche economico, come purtroppo l’ultimo anno ha insegnato. Il weekend, fa notare Coldiretti, vale in questo momento l’80% del fatturato di ristoranti, pizzerie ed agriturismi. Anche per questo, raccomanda il Cts, bisogna velocizzare la trasmissione dei dati relativi ai contagi per evitare di fare valutazioni e prendere decisioni su dati non aggiornati. Di sicuro però alcune misure saranno prese, molto probabilmente con un decreto legge «Pasqua» – il premier Draghi non vuole più Dpcm – che introdurrà le restrizioni per le nuove festività fino almeno al 6 aprile quando scadrà anche l’ultimo Dpcm. Il Dl servirà anche per prorogare lo stop agli spostamenti tra le Regioni che scade il 25 marzo”.
Dunque il Presidente del Consiglio Mario Draghi potrebbe non imprimere una nuova stretta, ma nelle prossime ore ne capiremo qualcosa di più. Questo perchè, nei fatti, se da un lato le attività economiche in questa fase traggono buona parte del loro profitto proprio dal lavoro del weekend (in zona gialla), dall’altra sarebbero necessarie nuove risorse per i ristori, un sacrificio importante per le Casse dello Stato e per il continuo indebitamento.
Oltre al fatto che il Governo attualmente non ha a disposizione altre risorse se non i 32 miliardi lasciati dal Governo Conte e quindi, in questa ipotesi, dovrebbe chiedere un ulteriore scostamento di Bilancio al Parlamento.
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