Le ordinanze del Ministero della Salute annunciate ieri porteranno a 11 le Regioni in fascia rossa. Secondo le stime dal 15 marzo rimarranno a casa 9 alunni su 10 in tutta Italia perchè da qualche settimana anche in molti territori di fascia arancione si è deciso di sospendere la didattica in presenza, per questo chiamato “arancione scuro”.
Una nota del Ministero dell’Istruzione che porta la data del 12 marzo chiarisce però quali sono le categorie di alunni che hanno diritto alla Didattica in presenza, per i quali le scuole devono restare aperte.
Il Ministero di viale trastevere si rifà al Dpcm 2 marzo 2021 entrato in vigore il 6 marzo nel quale si prevede che: “resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso dei laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”.
Ma non solo.
Possono frequentare in presenza, spiega la nota, oltre agli alunni con disabilità o BES (bisogni educativi speciali) anche alcuni loro compagni della stessa sezione o gruppo classe, anche a rotazione, in modo da garantire l’inclusione.
Stop quindi a soluzioni che vedono in aula solo alunni con disabilità, da soli, per garantire inclusione e un minimo di socialità, con piccoli gruppi di compagni.
Ecco quanto scrive il Ministero:
“[gli istituti] al fine di rendere effettivo il principio di inclusione valuteranno di coinvolgere nelle attività in presenza anche altri alunni appartenenti alla stessa sezione o gruppo classe – secondo metodi e strumenti autonomamente stabiliti e che ne consentano la completa rotazione in un tempo definito – con i quali gli studenti BES possano continuare a sperimentare l’adeguata relazione nel gruppo dei pari, in costante rapporto educativo con il personale docente e non docente presente a scuola”.
Obiettivo inclusione, dunque, spiega il Ministero. Che ha corretto il suo orientamento a seguito delle diverse segnalazioni giunte nei giorni scorsi da genitori di disabili (delle Regioni già rosse o arancione scuro) volte a evidenziare come la presenza a scuola di soli alunni con disabilità contraddicesse la prospettiva inclusiva e creasse nei fatti delle classi-ghetto.
Il nuovo chiarimento riapre le porte delle scuole a più alunni, lasciando però ai dirigenti scolastici la facoltà di “scegliere” i compagni da far entrare, ferma restando che si tratta di una facoltà. Una soluzione, questa, che può andar incontro ai genitori impegnati in attività lavorative essenziali (nei settori della sanità, assistenza, sicurezza, ecc.) che nei giorni scorsi si sono visti negare, proprio dal Ministero dell’Istruzione, il diritto alla Didattica in presenza per i propri figli.
Per scaricare la nota ministeriale clicca qui.
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