Novità per i docenti delle scuole: è previsto un aumento medio che spetterebbe ai circa 850mila insegnanti italiani, precari inclusi, i quali fanno parte di un settore pesantemente penalizzato del comparto del pubblico impiego. L’aumento sarà previsto dal nuovo Ccnl (Contratto collettivo nazionale di lavoro) 2019-2021 del comparto Istruzione e ricerca, messo a punto dal nuovo ministro della Pa, Renato Brunetta.
Secondo le stime de Il Sole 24 Ore in edicola oggi, ai docenti spetterebbero in media 90€ in più al mese. Ecco quanto viene riportato dal quotidiano economico:
“In totale, all’istruzione dovrebbero andare 1,7-1,8 miliardi, che garantirebbero – al netto di eventuali risorse aggiuntive – circa 87 euro di incremento medio lordo mensile, compreso l’elemento perequativo da 11,50 euro medi previsti dal precedente Ccnl 2016-2018 firmato Valeria Fedeli. In quel caso erano stati garantiti ai prof aumenti retributivi medi di 96 euro lordi al mese (da 80,40 euro minimi a 110 massimi, in base ad anzianità e grado di scuola). A questi 87euro lordi medi, tuttavia, va comunque aggiunta l’operazione “taglia-cuneo”, confermata nel 2021, e portata a regime sempre con l’ultima legge di bilancio. Si tratta di incrementi fino a 100 euro netti al mese che molti lavoratori della scuola stanno percependo da luglio 2020“.
E’ necessario sottolineare come questo aumento medio di 90 euro al mese per il personale scolastico sia frutto di una stima sindacale calcolata sulla base delle risorse stanziate per il comparto dell’Istruzione e ricerca, che ammonterebbero a 1,7-1,8 miliardi, e non si tratti dunque di un incremento certo nel suo valore.
Nonostante nell’aumento venga recuperato l’elemento perequativo, gli insegnanti percepirebbero comunque una somma inferiore rispetto a quella prevista per gli altri lavoratori del comparto statale, ai quali spetterebbe una media di 107 euro in più al mese.
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