L’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha sospeso in via precauzionale la somministrazione del vaccino AstraZeneca in Italia, come avvenuto anche in altri paesi europei. Questa decisione ha di fatto mandato nel panico le migliaia di persone, soprattutto insegnanti e tutto il personale scolastico, che hanno già ricevuto la prima dose e sono in attesa della seconda.
Molti di loro, infatti, si dicono preoccupati per gli effetti collaterali che potrebbero sopraggiungere in seguito alla somministrazione del vaccino. Questo anche perché è mancata una comunicazione che facesse chiarezza sui reali effetti collaterali.
Ne parla il quotidiano Il Tempo, riportando le parole di Mariaroberta Tersigni, docente dell’Istituto Molinari di Milano che si è vaccinata da poco con AstraZeneca:
“«Speriamo si faccia presto chiarezza. Noi docenti ci siamo fidati di Aifa, che ha rassicurato sul vaccino nei giorni scorsi, e così siamo andati al nostro appuntamento. Certo, ora ci ritroviamo in un’altra situazione rispetto a quella che c’era quando abbiamo fatto l’iniezione. Prima si parlava di un lotto sospeso, ora è stato bloccato tutto il vaccino. Quindi alla nostra incertezza di neo-vaccinati si aggiunge quella dei colleghi che avrebbero dovuto farla in questa settimana»”.
Non solo, anche i sindacati intervengono. Infatti, in un comunicato stampa congiunto Cgil e FLC Cgil, si afferma infatti che “la comunicazione è fondamentale, non si possono lasciare vuoti se si vuole che questi processi vengano vissuti con fiducia. Si spieghino rapidamente i motivi della sospensione, si proceda con l’Europa a fare chiarezza sulla reale situazione, si forniscano le rassicurazioni necessarie ai cittadini italiani”.
Lo stop dell’AIFA al vaccino AstraZeneca continua ad alimentare dubbi e sospetti. Solo immediati e convincenti chiarimenti sono in grado di evitare di compromettere l’intera campagna vaccinale, l’unico strumento in grado di sconfiggere la pandemia Covid-19.
erica.zamo@tuttolavoro24.it