Reddito di cittadinanza: 110mila famiglie senza tutele, 3 i motivi delle esclusioni

Nella giornata di ieri – 17 marzo 2021 – sono stati pubblicati i dati dell’Osservatorio Inps sul Reddito e Pensioni di cittadinanza. Dai dati si evince che nel febbraio 2021 circa 110mila famiglie sono decadute dal diritto di recepire questa misura di sostegno, il cui importo medio è di circa 564 euro al mese.

Le ragioni di questa esclusione vengono spiegate da il manifesto in edicola oggi e sono essenzialmente tre:

  1. mancato aggiornamento della dichiarazione sostitutiva unica che certifica ogni anno la situazione economica”;
  2. titolarità di auto o moto da parte di qualche componente del nucleo” familiare;
  3. perdita dei requisiti: “nel 20% dei casi – scrive Roberto Ciccarelliil reddito è stato revocato perché le dichiarazioni non erano conformi al patrimonio mobiliare posseduto e ai redditi da attività lavorativa (18%).

Il reddito di cittadinanza ha giocato un ruolo importante durante la pandemia, fungendo da “freno” per “contenere la prima onda di una crisi sociale che durerà anni“, precisa il quotidiano comunista. Tuttavia, i parametri per risultare beneficiari del reddito continuano ad essere eccessivamente rigidi – per scelte politiche fatte ai tempi della sua introduzione da parte del Governo Conte “a traino” M5S-Lega – ed escludono un’ampia fascia di poveri .

Il governo Draghi ha elaborato una misura secondaria – il “reddito di emergenza” o REM – da introdurre nel dl Sostegni, erogata secondo parametri meno restrittivi rispetto al reddito di cittadinanza.

Si tratta comunque di una misura di “tampone”, in vista dell’emergenza, dunque temporanea e non risolutiva, – che stando alle notizie di questi giorni sarà riconfermata nel Decreto Sostegni – mentre il numero di poveri in Italia aumenta: un milione in più nel 2020 secondo le stime dell’Istat.

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