Il decreto Sostegni ha sancito il prolungamento del blocco dei licenziamenti al 30 giugno per le imprese industriali e dell’edilizia (tutelati dalla cig ordinaria) e al 31 ottobre per artigiani, commercio, turismo, ecc. (tutelati da assegno ordinario e cig in deroga).
A parere fi autorevoli giuslavoristi le fuoriuscite dal mercato del lavoro, però, non saranno rapide. Per i licenziamenti collettivi infatti la procedura è piuttosto lunga, ci voglio almento 2 mesi e mezzo, quindi questi recessi per industria e edilizia verrebbero spostati di fatto all’autunno. Per i licenziamenti individuali secondo il rito Fornero c’è il rallentamento dovuto al tentativo obbligatorio di conciliazione che potrebbe impegnare anche un mese (in ogni caso subirebbe il limite massimo dei 4 licenziamenti in 120 giorni, nella stessa provincia).
Diversa è invece la situazione per altre casistiche che invece saranno certamente più esposte, a licenziamenti perchè le procedure sono più “facili”. Lo sottolinea Il Sole 24 Ore in edicola oggi:
“La missiva datoriale può invece partire subito, dopo il 30 giugno o il 31 ottobre, per 4 fattispecie, vale a dire: a) i licenziamenti individuali degli assunti Jobs Act (dal 7 marzo 2015); b) i licenzimaneti di assunti da imprese sotto i 15 dipendenti; c) i licenziamenti per superamento del comporto, ossia della durata massima contrattuale dell’assenza per malattia; d) i licenziamenti in edilizia per chiusura cantiere”.
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