Pagamento cassa integrazione, in arrivo i fondi europei: il risparmio per l’Italia

L’annuncio arriva direttamente dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen su Twitter.

L’Unione europea ha stanziato altri 1,9 miliardi di euro di prestiti per l’Italia nell’ambito del programma SURE, che finanzia nel periodo di pandemia la cassa integrazione e i sostegni al reddito per lavoratori autonomi.

A conti fatti queste risorse dovrebbero aiutare altri 800mila lavoratori che altrimenti rischierebbero il licenziamento per via delle conseguenze della crisi Covid.

In questa tornata di pagamenti l’Italia ha ricevuto 1,87 miliardi di euro (27,4 miliardi il beneficio complessivo ottenuto), la Repubblica ceca 1 miliardo di euro, il Belgio 2,2 miliardi, la Spagna 4,06 miliardi, l’Irlanda 2,47 miliardi, e la Polonia 1,4 miliardi.

Le erogazioni ai Paesi membri sono state finanziate con la sesta emissione di euro obbligazioni sociali da vendere sui mercati finanziari, per 13 miliardi di euro nell’ambito dello strumento Sure. L’emissione del 23 marzo scorso, comprendeva due obbligazioni: una da 8 miliardi di euro con scadenza a marzo 2026 e una da 5 miliardi di euro con scadenza a maggio 2046. 

Per far fronte alle richieste ancora pendenti da parte degli Stati membri, la Commissione ha annunciato che raccoglierà sui mercati nel secondo trimestre del 2021 altri 13-15 miliardi di euro. 

Conviene il fondo SURE?

La Commissione Europea ha stilato un report che mette in evidenza come, per esempio, l’Italia (che – come detto – è in assoluto il Paese Ue che più ha beneficiato di questo programma) ha “risparmiato” circa 2,8 miliardi sui tassi d’interesse a fronte dei primi 21 miliardi di prestiti Sure. 

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