Tre quote di reddito di emergenza per le mensilità di marzo, aprile e maggio 2021.
A prevederlo è il Decreto Sostegni che si rivolge, con questo strumento di contrasto alla povertà ‘per l’emergenza’, a favore dei nuclei familiari in difficoltà ed esclusi dal Reddito di cittadinanza e altri bonus.
L’importo di ciascuna quota va da un minimo di 400 euro a un massimo di 800 euro (840 euro in caso di presenza di componenti disabili o non autosufficienti). Per approfondire su requisiti e importi clicca qui.
Tra le novità del Rem 2021 c’è anche l’ampliamento della platea dei destinatari anche ai soggetti con ISEE non superiore a 30.000 euro, che hanno terminato le prestazioni relative alle indennità di disoccupazione NASpI e DIS-COLL tra il 1° luglio 2020 e il 28 febbraio 2021, a cui spetterà solo 400 euro (per approfondire clicca qui).
Ma il rem 2021 sarà automatico per coloro che lo hanno già percepito nel 2020 oppure dovranno fare una nuova domanda all’Inps?
Sul punto sembra avere le idee chiare IPSOA, il portale dedicato ai professionisti dell’amministrazione del personale, che in una news scrive:
“A differenza di quanto stabilito nel passato, però, per le quote del decreto Sostegni non è previsto alcun automatismo per i nuclei familiari che hanno ricevuto il Rem nel 2020″.
D’altronde era facile prevederlo considerato che uno dei nuovi requisiti è avere “un valore del reddito familiare nel mese di febbraio 2021 inferiore all’importo della mensilità dello stesso REM, calcolata secondo i parametri previsti dal DL Rilancio del 2020: in altre parole occorre aver percepito un importo inferiore a quello che si ‘chiede'”. In altri termini se il requisito che deve essere dimostrato attiene al mese di febbraio 2021, è evidente che gli aspiranti beneficiari dovranno produrre la documentazione aggiornata in una nuova domanda Inps.
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