Controlli nelle seconde case, multe a locali e clienti: è Pasqua “rossa” [CRONACHE DAL LOCKDOWN]

Un’unica zona rossa nazionale dal 3 al 5 aprile. E’ il lockdown di Pasqua deciso dal Decreto Covid di un mese fa che si sostanzia in chiusure delle attività non essenziali, coprifuoco, restrizioni alla mobilità comunale e regionale, e quindi maggiori controlli, posti di blocco, multe e sanzioni di ogni tipo. Lo ha annunciato il Ministero dell’Interno con una circolare interna i cui passaggi essenziali sono stati riportati in una news di TuttoLavoro24.it (clicca qui).

Ma vediamo quali sono gli esiti di questi controlli volti ad accertare il rispetto della normativa di contrasto e contenimento al coronavirus.

Secondo quanto riporta il quotidiano Il Secolo XIX – Edizione di Savona, a seguito di una riunione del comitatato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico della Prefettura, i controlli sono stati “soprattutto concentrati da parte delle varie forze di polizia locali (i vigili urbani dei comuni) nell’individuare turisti e residenti nelle seconde case provenienti da Lombardia e Piemonte, ma anche dal resto della Liguria, a cui è vietato lasciare la propria residenza per le normative anti-covid. Appostati ai caselli autostradali gli agenti di pattuglia hanno verificato, tramite i documenti, la residenza. Invece in alcuni comuni costieri gli agenti dei vari corpi municipali si sono impegnati nel suonare al citofono o verificare la presenza nelle seconde case di persone non residenti. Grazie alle numerose segnalazioni dei vicini i vigili urbani hanno potuto constatare la regolare presenza di proprietari di seconde case arrivati in provincia di Savona prima che scattasse il divieto della Regione per norme anti-covid”.

I controlli sono stati intensificati anche a Trieste dove, in piena zona rossa, a bar e ristoranti è stato disposto il provvedimento di chiusura per mancato rispetto delle disposizioni anti-Covid. Durante l’attività di controllo – si legge su Il Piccolo, il quotidiano di Trieste – sono stati sanzionati titolari e clienti perchè questi ultimi consumavano e sostavano sugli sgabelli dei locali privi di Dpi (dispositivi di protezione individuale) e senza il rispetto della distanza minima interpersonale.

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