Stellantis. Uliano (Fim Cisl): “produzione I°Trimestre 2021 a 208.295 vetture (+30%) in crescita rispetto al 2020 condizionato dalla fermata Covid. Incontro con vertici Stellantis Europe il 15 aprile.

Roma 8 aprile 2021 – I dati della produzione del 1° Trimestre 2021 segnano una crescita del +30,9% rispetto al dato relativo all’anno precedente. Secondo i dati da noi rilevati nel 2021 sono state prodotte, tra autovetture e furgoni commerciali, 208.242 unità contro le 159.088 del 2020. La crescita dei volumi si è determinata rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente in gran parte per effetto della pandemia, il blocco delle produzioni durante il lock-down ha influito di più rispetto alla flessione delle immatricolazioni sul mercato italiano e europeo. Le 126.762 (+25,67%) autovetture prodotte rappresentano circa il 60% del totale delle produzioni degli stabilimenti Italiani e il restante 40% è costituito dalla produzione dei veicoli commerciali. Nell’ultimo semestre del 2020 negli stabilimenti italiani di Stellantis avevamo riscontrato una ripresa produttiva, che aveva consentito di recuperare gli effetti negativi causati in gran parte dalla pandemia nel primo semestre 2020 (-35%). Una ripartenza determinata da una ripresa del mercato, anche grazie agli incentivi più corposi e strutturati, messi in campo dal nostro Paese e in Europa, ma anche per gli effetti positivi determinati dalla nuova 500 full electric, dai lanci degli ibridi di Jeep Compass, Renegade, Panda e dall’ottima affermazione dei veicoli commerciali, che rappresentano oltre un terzo della produzione complessiva. E’ prevedibile che anche i prossimi trimestri del 2021 saranno caratterizzato da risultati produttivi migliori rispetto ad un 2020, anno quest’ultimo condizionato dagli stop produttivi determinati dal primo lock-down.
S’intravedono comunque alcuni elementi di flessione rispetto alla spinta degli ultimi mesi del 2020, con richieste maggiori di Cassa Integrazione in tutti i siti produttivi ad eccezione delle produzioni dei veicoli commerciali.

• Situazione investimenti piano industriale FCA Italy 2019-2021.
Siamo nella fase avanzata dei 5,5 miliardi di euro di investimenti previsti nel piano industriale di FCA per il periodo 2019-2021. Gran parte è stato realizzato e l’ultima parte è in corso di completamento nel 2021. Nel primo incontro fatto con il Ceo di Stellantis Carlo Tavares, abbiamo avuto rassicurazioni che gli investimenti verranno ultimati. Come FIM-CISL verificheremo che gli impegni presi vengano tutti rispettati e l’incontro previsto il 15 aprile 2021 a Mirafiori con i vertici di Stellantis Europe Enlarged sarà un importante appuntamento di verifica della situazione in tutti gli stabilimenti del gruppo.
Il piano di FCA ha riguardato una serie di investimenti: dai nuovi modelli, alle nuove motorizzazioni ibride e elettriche, ma anche nuove trasmissioni e cambi, e la produzione di batterie, insieme ad importanti restyling sui prodotti.
Nel 2021 verranno completati gli investimenti con i lanci in produzione del Ducato elettrico; i restyling su Compass, Giulia, Stelvio e Ducato; le versioni ibride Mhev di 500x, Compass, Renegade, Levante.
I nuovi lanci di produzioni saranno rappresentati dal Suv Maserati Grecale (anche in una versione ibrida), dalla Maserati Mc20 presentata a Modena lo scorso settembre, dalle Maserati GT e GC a Mirafiori e da Alfa Romeo Tonale (anche nelle due versioni ibride).
Il 2020 è invece stato caratterizzato dai lanci di produzione della Panda Ibrida, della nuova Jeep Compass anche in versione ibrida Phev, di Jeep Renegade ibrida Phev, della nuova 500 elettrica, il lancio della Ghibli Ibrida verso la fine dell’anno e i restyling su Maserati Levante e Quattroporte. Sono stati inoltre realizzati gli investimenti nel nuovo Centro di distribuzione Mopar di Rivalta, nello sviluppo delle motorizzazioni di Cento, Termoli e Pratola Serra, nelle trasmissioni e cambi a Verrone.

• Situazione negli Stabilimenti delle produzioni finali.

♣ Polo Produttivo di Torino
I volumi produttivi misurati nel primo trimestre del 2021 sono pari a 18.311 unità rispetto alle 2.325 rilevate nel 2020. Il peso maggiore della crescita è stato determinata dalla produzione della 500e che, partita nel mese di ottobre 2020, nei primi tre mesi del 2021 si è attestata sulle 13.002 unità. Bisogna poi considerare il totale fermo produttivo nel mese di marzo 2020 causato dalla pandemia. Già nella parte finale del 2020, Il lancio della produzione della 500e aveva consentito in poco più di tre mesi, con 19.008 unità prodotte, di superare i volumi produttivi del 2019, sorpassando le 17.695 Maserati prodotte nel corso del 2020.
La ripartenza produttiva della 500e ad inizio 2021, non è stata abbastanza robusta da sostenere e garantire la proroga dei 160 somministrati, con scadenza nel mese di gennaio, che erano stati inseriti nel mese di ottobre. Come Fim-Cisl avevamo ribadito già da allora che era necessario accogliere con prudenza la notizia della fine della Cassa Integrazione a Mirafiori e l’inserimento dopo anni nuovi occupati, questo perché nella fase di inizio di una nuova produzione è inevitabile una crescita sostenuta dal lancio sul mercato, ma poi è fondamentale verificare la fase di stabilizzazione e in un mercato reso instabile dalla pandemia questo creava elementi di incertezza.
Anche le produzioni delle Maserati Ghibli, Quattroporte e Levante con circa 5.309 Unità hanno fatto meglio in termini di produzione delle 2.325 prodotte nel primo trimestre del 2020, ma l’effetto è sempre dovuto in gran parte dal blocco produttivo per il lockdown. Anche nella più ottimistica delle previsioni per il 2021, stimando le produzioni superiori al 2020, intorno alle 20.000 unità ci si attesterebbe comunque a – 60% rispetto ai risultati raggiunti nel 2017. Sia la produzione del Levante che quella di Ghibli e Quattroporte sono da tempo su un turno. La Cassa Integrazione è ripresa sia nel sito di Mirafiori che in quello di Grugliasco. A Mirafiori oltre a una decina di giornate di Cassa ad inizio anno si sono aggiunte due settimane di Cassa Integrazione sulla linea del suv Maserati, per adeguare la linea alle prossime produzioni di Maserati Granturismo e Grancabrio. Nello stabilimento di Grugliasco i 1.127 lavoratori hanno svolto poco più della metà dei 60 giorni lavorativi.
Anche la comunicazione fatta all’esecutivo del Consiglio di Fabbrica di Mirafiori nella giornata di ieri, che sulla linea della 500e dal 19 aprile si prevede di passare ad un turno giornaliero, anche se motivata da una difficoltà nell’approvvigionamento di batterie, ci preoccupa perché va a ridurre ulteriormente la produzione già passata da 300 a 210 unità al giorno.
E’ indispensabile per il polo produttivo completare gli investimenti previsti nel vecchio piano FCA, nello specifico diventa necessario la partenza nei prossimi mesi della produzione delle due Maserati GC e GT e completare il processo di elettrificazione, successivamente il nuovo piano industriale di Stellantis dovrà intervenire a rafforzare ulteriormente la capacità produttiva del Polo torinese anche con nuovi altri modelli.

♣ Maserati Modena
La produzione attualmente in corso a Modena riguarda la produzione residuale dell’Alfa Romeo 4C, nel corso del primo trimestre del 2021 si sono completate circa 100 vetture. Si stanno ultimando le ultime fasi di preparazione per l’inizio della salita produttiva della supersportiva di Maserati la nuova MC20, che si concretizzerà nei prossimi giorni. Nella fase di start-up i dipendenti hanno completato un percorso di formazione molto intensa. Gli investimenti hanno riguardato tutte le fasi della produzione, tanto che il processo di produzione è stato realizzato interamente nel sito: dalla prima scocca nell’area, al motore, fino alla verniciatura.
Il mercato ha già risposto bene con l’acquisizione di un importante portafoglio ordini che da ampia copertura alla capacità produttiva dello stabilimento modenese. Sono presenti nei due siti di Modena oltre 1200 dipendenti, circa 200 diretti di produzione e 1.000 sono ingegneri impegnati nelle attività di progettazione e sviluppo.

♣ Cassino
Lo stabilimento di Cassino è lo stabilimento con il peggior risultato produttivo rispetto al 1° trimestre del 2020. Il peggioramento è del -17% rispetto al risultato già negativo dell’anno scorso causato dalla pandemia. Ad influire pesantemente è lo stop a fine 2020 della produzione. Le produzioni di Giulia e Stelvio si attestano a 10.566 unità; è dal 2017 che continua la flessione sui volumi produttivi dello stabilimento di Cassino. Attualmente lo stabilimento del Cassinese è al 10%-15% della propria potenzialità produttiva. Come già previsto il 2021 vedrà la situazione produttiva peggiorare ulteriormente, venendo a mancare la produzione della Alfa Romeo Giulietta.
Per tutto il 2021 continuerà l’utilizzo di ammortizzatori sociali per mettere in sicurezza l’occupazione, che nel corso dell’ultimo anno e mezzo si è ridotta di 900 lavoratori, passando da circa 4300 a 3.400. Sono mediamente 400/500 i lavoratori giornalmente in CIG, che si alternano in rotazione, a cui bisogna aggiungere circa 23 giorni di chiusura collettiva con Cassa Integrazione che ha riguardato tutto l’organico nei primi tre mesi del 2021. Naturalmente la situazione sta avendo pesanti riflessi sull’indotto dello stabilimento. Le produzioni di Giulia e Stelvio, vengono svolte su un unico turno centrale. C’è molta attesa sul lancio produttivo del nuovo suv Maserati Grecale per una prima ripartenza dei volumi produttivi, anche se non sarà sufficiente ad azzerare l’uso degli ammortizzatori sociali. Sono state già prodotte le prime pre-serie e il job one è previsto per il mese di ottobre, quindi la situazione di sofferenza nei volumi produttivi continuerà per tutto il 2021. Sempre nel corso di quest’anno ci saranno i restyling su Giulia e Stelvio, che potrebbero dare nuovo slancio ai due modelli. Con il Maserati Grecale approderà a Cassino anche la piattaforma premium con motorizzazione ibrida che consentirà successivamente, probabilmente nel 2022, di svilupparla anche sugli altri due modelli di Alfa Romeo.
La situazione dello stabilimento di Cassino è certamente quella più in sofferenza in termini di volumi e i futuri piani industriali di Stellantis dovranno prevedere un forte investimento in nuovi prodotti, per caratterizzare e rafforzare ancor di più questo stabilimento e il gruppo nel settore premium.

♣ Melfi.
Nel 2020 la sola produzione di Melfi ha rappresentato la metà delle autovetture prodotte da FCA. Nei primi tre mesi del 2021 con 63.805 vetture ha incrementato la propria produzione del 29% rispetto al 2020, continuando a rappresentare la metà delle produzioni di auto del gruppo Stellantis in Italia. L’ottimo risultato si è determinato anche grazie alla partenza della produzione della Jeep Compass nella seconda metà del 2020, che nel primo trimestre 2021 ha pesato per 13.260 unità.
Nonostante questi dati positivi, che hanno sempre caratterizzato lo stabilimento lucano, nei primi tre mesi dell’anno alcuni fatti hanno aumentato le preoccupazioni dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali anche su questo stabilimento. L’inizio del 2021 doveva essere il tempo della piena occupazione dei 7.200 lavoratori, con la partenza del terzo turno sulla linea di produzione delle ibride e il riassorbimento dei 1500 lavoratori in cassa integrazione a rotazione da settembre 2018, dopo il fermo produttivo della Fiat Punto. Invece abbiamo assistito a continui rinvii e ad ulteriori richieste di Cig con fermate produttive collettive per 14 giorni giustificate in parte dalle mancanze sulle forniture dei semiconduttori e per la flessione del mercato. A questa situazione già critica, si sono aggiunte successivamente alcune voci interne allo stabilimento su uno studio in corso, commissionato dai vertici di Stellantis, che sta valutando la possibilità di concentrare su una linea tutte le produzioni di 500x, di Jeep Renegade e Compass. Non siamo a conoscenza del dettaglio dello studio, ma quello che si può facilmente comprendere è che una ipotesi di questo tipo, se confermata, potrebbe determinare una riduzione strutturale della capacità produttiva dello stabilimento con un impatto negativo occupazionale. Una situazione che nell’incontro del 20 gennaio con CEO Carlos Tavares non è mai stata prospettata. Si è parlato di un momento difficile per il settore dell’automotive, ma si è ribadito l’impegno a salvaguardare stabilimenti e occupazione delle realtà Stellantis in Italia. Come Fim-Cisl riteniamo che la discussione e le scelte future dovranno essere orientate in quella direzione.
Per questo motivo, sia come segreterie nazionali che l’esecutivo del CDF di Melfi, abbiamo chiesto con urgenza chiarimenti ai massimi vertici di Stellantis Europe Enlarged.
L’incontro è fissato per il 15 aprile a Torino dove si esaminerà la situazione di Melfi e di tutti gli stabilimenti italiani. Nell’incontro poi ci aspettiamo per Melfi le conferme degli investimenti del 2021, che prevedevano le motorizzazioni ibride Mhev, che andranno sulla 500x e la versione Cabrio della 500x.

♣ Fca Pomigliano
La produzione nel corso del 1° trimestre 2021 ha raggiunto quota 33.980 unità (-6,18%) in flessione rispetto al 2020, in particolare per il fermo produttivo di due settimane collettive per il forte investimento sulla lastratura per adeguare lo stabilimento alla prossima produzione del suv Tonale Alfa Romeo. Il 2020 si era chiuso con un forte recupero delle produzioni della Panda soprattutto negli ultimi trimestri raggiungendo oltre 140.478 auto prodotte. Il 2021 senza ulteriori fermate nei prossimi trimestri supererà la produzione attestata nel 2020.
Ad oggi lo stabilimento di Pomigliano occupa 4.481 lavoratori, mediamente il 35% della forza è in Cassa Integrazione a rotazione e la produzione nei due turni raggiunge 990 unità.
I lavori per il nuovo modello Alfa Romeo Suv Tonale stano proseguendo e sono in via di completamento e hanno riguardato gli investimenti in lastratura, in verniciatura e la ex area 147.
E’ indispensabile ora mantenere l’inizio della nuova produzione del Tonale entro la fine del 2021.
La produzione del nuovo Suv Alfa Romeo insieme alla produzione dei vari modelli della Panda potrà consentire una saturazione degli impianti e la piena occupazione di Pomigliano. Nel futuro piano industriale di Stellantis sarà necessario avere la conferma della produzione anche della futura nuova Panda o di un nuovo altro modello in grado di saturare la capacità produttiva dello stabilimento.

♣ Sevel – Atessa.
Le produzioni nei veicoli commerciali pesano per oltre il 39% del totale della produzione trimestrale. Con 81.480 veicoli commerciali prodotti si è incrementato del 40% la produzione del 2020. Superato positivamente la verifica dell’anti-trust Europeo, sono assicurate le potenzialità di crescita produttiva dello stabilimento della Val di Sangro (Abruzzo).
Lo stabilimento leader di Stellantis Professional viaggia a pieno regime. La crescita dei volumi lo si riscontra per un incremento dell’uso dei veicoli commerciali leggeri nelle vendite on-line e in una forte richiesta nel settore dei camper. Questo ha favorito nell’ultimo periodo l’inserimento di molti lavoratori con contratto di somministrazione, a tempo determinato e indeterminato, che hanno raggiunto la quota di circa 800 lavoratori. L’aumento dei somministrati si è determinato anche a causa dei vincoli introdotti dal decreto dignità che ha portato il Gruppo Stellantis ad utilizzare la somministrazione a tempo indeterminato. Nei prossimi mesi, come FIM-CISL riteniamo sia indispensabile aprire una discussione con il gruppo Stellantis, per costruire percorsi di assunzioni dirette di questi lavoratori che operano con continuità e senza interruzioni in Sevel.
Nel frattempo l’azienda ha ufficializzato la richiesta di partire dal mese di maggio con i 18 turni, questo determinerebbe un ulteriore incremento occupazionale in parte coperto da nuovi ingressi e da trasferimenti temporanei da altri siti.
Come FIM-CISL abbiamo valutato negativamente la scelta di non prorogare circa 47 contratti in scadenza nel mese di febbraio. Per questo abbiamo richiesto di procedere alle proroghe dei contratti in scadenza e al recupero dei contratti non rinnovati, prima della partenza dei 18 turni. Sul fronte del prodotto nel 2021 oltre a prevedere un forte e significativo restyling del Ducato volto ad ammodernarlo e migliorarlo ulteriormente, sarà lanciata anche la versione con motorizzazione elettrica. Anche nel prossimo incontro del 15 aprile chiederemo ai vertici di Stellantis Europe la conferma degli investimenti previsti nel 2021 sulla struttura e gli impianti e informazioni puntuali sulle produzioni commerciali nello stabilimento in Polonia.

FCA: Volumi Produttivi dal 2013 al 31.03.21;

 

♣ Il nuovo Gruppo Stellantis deve essere strategico per occupazione e stabilimenti italiani, siamo contrari ad ogni processo di ridimensionamento.

Abbiamo salutato con favore la nascita di Stellantis, perché rappresenta una grossa opportunità per la tenuta complessiva degli stabilimenti italiani, la loro prospettiva futura, soprattutto per la messa in sicurezza dell’occupazione. In un settore come quello dell’automotive fortemente condizionato dalla necessità di grandi risorse finanziarie, di capitali e tecnologiche per far fronte con rilevanti investimenti ai cambiamenti in corso sulla mobilità, sul cambio delle motorizzazioni e il continuo lancio di nuovi prodotti tecnologicamente più avanzati la nascita di Stellantis è vitale per le realtà produttive Italiane. Le potenzialità che il quarto costruttore mondiale, con oltre 8 milioni di auto, tecnologie, stabilimenti produttivi e una rete commerciale globale è una potenza di fuoco che deve essere orientata al lavoro e alla tenuta economica e sociale dei vari contesti produttivi nei paesi dove è presente. In questa nuova realtà societaria devono determinarsi sinergie, vantaggi su piattaforme e modelli per affrontare positivamente questi cambiamenti senza mettere in pericolo l’occupazione. I vertici di Stellantis hanno stimato questi vantaggi con circa 5 miliardi di euro, come FIM-CISL l’abbiamo ribadito anche nell’incontro con il Ceo Carlos Tavares, che queste risorse, insieme ad altre che il nuovo Gruppo può reperire con maggiori facilità, devono essere reinvestiti nel futuro piano industriale per renderlo ancora più forte e strategico.

Come Fim-Cisl presidieremo con determinazione le scelte e i piani industriali futuri di Stellantis per evitare contraccolpi su stabilimenti e occupazione, per questo abbiamo condiviso le rassicurazioni date da Carlos Tavares su occupazione e stabilimenti e abbiamo ribadito di essere coinvolti nel processo di costruzione del piano industriale futuro di Stellantis. Se come ha affermato il Ceo di Stellantis nell’incontro del 20 gennaio 2021, ci deve essere coesione e partecipazione tra lavoratori, organizzazioni sindacali e direzione aziendale perché i “nemici non sono all’interno di Stellantis” bisogna essere coerenti e lavorare in quella direzione. Non può succedere quello che sta avvenendo nelle ultime settimane, che alcuni studi e scelte di intervento volte ad un non ben compreso: “ridurre i costi interni” non siano oggetto di analisi e confronto preventivo e costruttivo con le organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori italiani. Per questo abbiamo richiesto immediatamente un incontro in presenza, con i vertici di Stellantis, che hanno la massima responsabilità sulle scelte dei nostri stabilimenti ed enti. Incontro che abbiamo ottenuto per il giorno 15 aprile a Torino e avrà al centro della discussione una verifica puntuale sulla situazione delle diverse realtà del nostro paese, con un focus sulle situazioni con maggiore criticità. Sappiamo che non è la discussione del futuro piano industriale di Stellantis, ma sono necessari precisi e forti chiarimenti di come si intende operare e di come devono essere praticate le relazioni sindacali.
Nella nuova Stellantis, la Fim-Cisl è pronta ad affrontare con buone relazioni sindacali anche sfide impegnative quando queste hanno come obiettivo investimenti, prospettive positive per stabilimenti e occupazione. Siamo invece indisponibili e contrari quando questi obiettivi non vengono garantiti e vengono messi in discussione gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori. Per questo è necessario intensificare le relazioni sindacali in maniera costruttivo e operative all’interno del gruppo sviluppandole in chiave partecipativa l’attività che già viene svolta.
E’ una sfida, quella della partecipazione, sempre più importante e strategica per un gruppo globale come Stellantis che come Fim porteremo avanti.
Questo è il nostro modo di essere e fare sindacato e l’abbiamo dimostrato in questi anni nei momenti di difficoltà, quando abbiamo contribuito al salvataggio di Fiat e alla crescita del gruppo FCA.

Nell’incontro del 15 aprire verificheremo anche lo stato di completamento del vecchio piano 2019-2021 da 5 miliardi d’investimenti.
L’appuntamento successivo sarà per il confronto con il nuovo gruppo Stellantis sul nuovo piano industriale, per noi sarà importante il ruolo che verrà assegnato all’Italia nei vari ambiti a partire dalla ricerca, al rilancio dei marchi italiani come Alfa Romeo, Maserati, Fiat e 500 e sviluppare ulteriormente le produzioni Jeep con l’obiettivo e la garanzia di mettere in sicurezza stabilimenti e occupazione. Sarà altrettanto importante valorizzare le competenze tecnologiche e professionali, degli oltre 7850 lavoratrici e i lavoratori degli entri centrali. In quella realtà sono rappresentate le migliori competenze in termini professionali delle attività di supporto allo sviluppo e al successo dei prodotti (progettazione, ricerca, di sviluppo del manufacturing, commerciali, amministrazione ecc.) e di supporto alle diverse realtà nel mondo e per la FIM-CISL devono essere messe in sicurezza valorizzate e rese disponibili per l’intero gruppo Stellantis.
E’ necessario continuare e rafforzare la presenza dei modelli Maserati, con le versioni ibride del Levante e i nuovi modelli Gran Cabrio e Gran Turismo. Gli stabilimenti di Sevel e Melfi viaggiano a pieno regime con modelli fortemente richiesti dal mercato e con ottime prospettive di crescita. Si attendono i lanci produttivi del Suv Maserati Grecale e successivamente del Suv Alfa Tonale, fondamentali per le produzioni negli stabilimenti di Pomigliano e Cassino, ma nel prossimo piano industriale è indispensabile chiarire le prospettive e gli investimenti futuri di questi due stabilimenti che non hanno ancora raggiunto la piena occupazione. E’ necessario poi affrontare il tema della fabbriche che producono motori diesel per costruire le condizioni di salvaguardia delle prospettive industriali e occupazionali, anche prevedendo anche piani di riconversione produttiva se necessario.
E’ importante che la nuova Stellantis utilizzi i punti di eccellenza nel lusso e nel segmento premium su cui FCA è in posizione più avanzata per rafforzare ulteriormente la sua presenza anche con altri marchi.
Stiamo inoltre sollecitando il governo italiano a svolgere un ruolo positivo e attivo per il rafforzamento della presenza del settore dell’auto nel nostro Paese, con particolare attenzione al gruppo Stellantis. Questo sia per l’importanza che un settore come quello dell’automotive rappresenta in termini occupazionali e tecnologici, ma anche per un indirizzo di attenzione delle risorse del Recovery Plan in favore della tradizione ecologica e della mobilità sostenibile. Nei giorni scorsi abbiamo fatto un importante manifestazione davanti al Ministero dello Sviluppo Economico per sollecitare il Ministro Giancarlo Giorgetti a convocare urgentemente il tavolo del settore, che a tutt’oggi non è stato convocato nonostante le continue pressioni.

 

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Fonte: cisl.it