Nel corso del colloquio avutosi nel pomeriggio di ieri con il premier Mario Draghi, il leader della Lega Matteo Salvini ha messo al centro delle sue richieste il tema delle riaperture delle attività economiche attraverso il ritorno alle zone gialle. Salvini infatti da settimane spinge per un allentamento delle restrizioni prima della fine del mese di aprile, lì dove i dati lo consentano.
A tal proposito, Il Tempo in edicola oggi riferisce la posizione espressa dal leader della Lega durante il colloquio:
“Per il leader della Lega, i dati già ora potrebbero consentire riaperture in almeno sei regioni e province autonome. Sono da zona gialla: Trentino, Alto Adige, Veneto, Umbria, Marche e Abruzzo. E Draghi che ne pensa? Lo ha detto nella conferenza stampa anche lui che <le riaperture sono la migliore forma di sostegno>. <Chiediamo che i dati scientifici valgano sempre – afferma Salvini – perché crediamo nella scienza. Se valgono i dati scientifici per le chiusure, la stessa scienza deve valere dove i dati migliorano, dalla chiusura si può tornare alla riapertura“.
Salvini, dunque, chiede a Draghi che – tenendo conto dei dati scientifici sull’andamento della curva epidemiologica – si vagli la possibilità di riaperture e restrizioni meno stringenti in aree con parametri scientifici da zona gialla, senza attendere la fine del mese, ma già a partire dalla seconda metà di aprile. E sottolinea che realisticamente, in base ai dati dei contagi di questi giorni Trentino, Alto Adige, Veneto, Umbria, Marche e Abruzzo sarebbero diventate ‘gialle’.
Stando a quanto riportato dal quotidiano romano, Draghi nella conferenza stampa che è seguita al colloquio non avrebbe accantonato la proposta del leghista, ma “ha confermato che si possono riconsiderare le cose prima del 30 aprile“, dando un barlume di speranza a lavoratori e imprenditori le cui attività sono state chiuse per legge con la suddivisione dell’Italia in zone arancioni e rosse.
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