“Quarantacinque minuti a palazzo Chigi per non ottenere nulla o quasi. Matteo Salvini è andato da Mario Draghi per incassare il ritorno della zona gialla e le riaperture di bar e ristoranti da metà aprile, per l’esattezza da lunedì 19. Ma è uscito dallo studio del premier con in tasca quello che Draghi ha detto più volte e ripetuto ieri sera in conferenza stampa: ‘tutto vogliono allentare la stretta anti-Covid, ma dipende dai dati. Dunque, non posso azzardare date’”.
Incassa un’altra delusione il leader leghista, secondo quanto scrive il quotidiano Il Mattino in edicola oggi, a proposito della richiesta al premier di individuare una data il ritorno alle zone gialle che consentono più margini di lavoro ad operatori economici come ristoratori, bar, locali in genere, ecc.
Restano però dei margini per un ‘semi-ritorno’ alla normalità nelle dichiarazioni di Draghi alla stampa fatte nel tardo pomeriggio di ieri, riportate dal quotidiano napoletano:
“L’ex capo della Bce ha fatto presente che la responsabilità di un eventuale rinvio delle riaperture dipende anche da ciò che faranno le Regioni (molte a guida leghista) sul fronte dei vaccini:’Se immunizzeranno le persone più vulnerabili, quelle sopra i 75 anni, ciò agevolerà la possibiltà di aprire in sicurezza”.
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