Il Sole 24 Ore – Disoccupazione in aumento, conteggiati anche i cassaintegrati. Confidustria: ‘riforme subito’

Confindustria esprime preoccupazione per il ritardo dell’Italia nell’uscire dalla crisi economica rispetto agli altri Paesi, e per l’accentuarsi del divario con le altre economie, destinato ad aumentare. La condizione di svantaggio da cui parte il Paese in termini di strumenti a sostegno della disoccupazione e reinserimento al lavoro (leggi ‘politiche attive’) non può – secondo gli Industriali – essere colmata se non accelerando per colmare tali distanze.

In un articolo de Il Sole 24 Ore in edicola oggi, viene riportata la dichiarazione di Maurizio Stirpe, vicepresidente di Confindustria con delega alle Relazioni industriali, che a proposito di questa situazione di ritardi dice:

<Continuare a ragionare sul blocco dei licenziamenti e continuare a rimandare il momento di affrontare il problema è una strategia miope che porterà più danni che benefici>. Piuttosto, secondo il vicepresidente di Confindustria è <urgente intervenire sui processi per gestire la crisi, accompagnare i percorsi di rinnovamento aziendale, le transizioni occupazionali e la ripresa economica> mettendo in campo una serie di strumenti: <bisogna estendere la cassa integrazione ordinaria con natura assicurativa, potenziare la Naspi e l’assegno di ricollocazione, rafforzare il contratto di espansione, rimettere le mani al decreto dignità sui contratti a termine>“.

Secondo Stirpe, dunque, è necessario adottare un’altra strategia rispetto al blocco dei licenziamenti, che consista nell’investire sulle imprese e il loro rilancio, nonchè nel potenziare gli ammortizzatori sociali già esistenti per supportare il lavoratore in questa fase di crisi economica, anziché assecondare la proposta dei sindacati di esterndere il blocco dei licenziamenti. Le preoccupazioni degli Industriali, anche sul versante ‘sociale’, sarebbero anche motivate dai numeri imponenti del calo degli occupati, tra i quali sono inseriti anche i cassaintegrati, che Istat considera – ai fini statistici – al pari dei disoccupati e ciò non è un buon segnale.

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