Per arrivare all’approvazione del Decreto Sostegni bis il Ministro dell’Economia Daniele Franco ha portato in Consiglio dei Ministri una proposta di scostamento di Bilancio di circa 40 miliardi di euro da approvare in parallelo al Documento di economia e finanza 2021.
Secondo quanto si apprende dal portale Rainews.it “dopo quasi due ore di riunione” è stato deciso di rinviare ogni determinazione ad “una nuova riunione, che potrebbe avvenire domani”. Il via libera definitivo allo scostamento dunque potrebbe arrivare domani stesso. Lo stesso vale per il Def.
“Quasi la metà dell’extra deficit che l’esecutivo si appresta a chiedere alle Camere – continua Rainews – dovrebbe andare a finanziare un nuovo pacchetto di aiuti a fondo perduto per le imprese. Si tratta di un decreto Sostegni bis, atteso entro la fine del mese, costruito su questo schema: 20 miliardi di ristori, 15 miliardi per affrontare i costi fissi e rafforzare la liquidità delle aziende, 5 miliardi dirottati in un fondo dedicato alle opere escluse dal Recovery plan”.
“Gli indennizzi per le attività economiche saranno parametrati su due mesi di chiusura e di fatto la dote potrebbe raddoppiare, visto che nel dl Sostegni la cifra a fondo perduto raggiungeva complessivamente gli 11 miliardi di euro”. Ovviamente prima di dar per ‘certo’ il raddoppio dei ristori per ciascun beneficiario occorre attendere di vedere come verranno scritte le norme che si occuperanno di stabilire il meccanismo di distribuzione le risorse. Quel che appare ‘acquisito’, tuttavia, è il sostanziale raddoppio delle risorse complessivamente dedicate al fondo perduto.
Il Decreto Sostegni bis – che potrà anche chiamarsi Decreto Imprese – conterrà anche un ‘pacchetto Lavoro’, vale a dire un’insieme di norme contenenti: sgravi per le assunzioni, Bonus per riattivare i contratti a termine, proroga della moratoria sui debiti, il credito di imposta sugli affitti commerciali e lo stop all’Imu sui beni strumentali.
Per un approfondimento sulla proposta di un Bonus per le assunzioni con contratto a termine vi invitiamo a leggere l’articolo di ieri a firma di Erica Zamò cliccando qui.
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