Vaccino AstraZeneca sospeso per Forze dell’ordine, però agli altri cittadini può essere somministrato

La notizia circolava da giorni ma la conferma è arrivata ieri, cioè da quando è stato deciso di sospendere momentaneamente la vaccinazione con AstraZeneca per i militari e le forze dell’ordine in Italia. E’ quanto prevede una comunicazione interna che lAdnkronos.it ha avuto modo di visionare. La stessa Agenzia di stampa ne ha dato notizia nelle scorse ore.

“Il documento – si legge nella news – fa seguito all’ultima direttiva della struttura del commissario per l’emergenza Covid che prevede per le somministrazioni la procedura per fasce d’età e non più per attività lavorativa svolta. Nel documento si precisa che le ‘dosi attualmente non utilizzate dovranno essere conservate e somministrate esclusivamente come seconda dose'”.

Dunque sembrerebbe una scelta fatta in coerenza con il provvedimento del Commissario Figliuolo (direttiva n. 6/2021) che stabilisce il nuovo ordine di priorità a favore delle fasce di popolazione più anziane e non più sulla base dell’attività lavorativa svolta.

Resta il dubbio se non si tratti di una evidente scelta strategica finalizzata a mettere in sicurezza una categoria specifica, quella del personale di sicurezza del Paese, da un vaccino, quello di AstraZeneca per l’appunto, che negli ultimi mesi è stato al centro di numerose polemiche dopo i rari casi di trombosi, anche gravi, riscontrati dopo la sua somministrazione, come anche confermato dalle Autorità del farmaco. Scelta, quello di sospenderlo per forze dell’ordine, del tutto legittima e razionale – sia chiaro – ma non si comprende perchè una indicazione simile non sia stata fornita anche per altre categorie lavorative.

Scelta, quello di sospenderlo per forze dell’ordine, del tutto legittima e razionale – sia chiaro – ma non si comprende perché una indicazione simile non sia stata fornita anche per altre categorie lavorative.

L’unica restrizione all’uso del preparato AstraZeneca posta dal Governo italiano, ma sottoforma di ‘raccomandazione’ e non di un divieto vero e proprio, si trova in una circolare del Ministero della Salute che lo consiglia solo per i soggetti over 60 poichè sulla base di alcune evidenze scientifiche si è riscontrato che il bilancio benefici-rischi “appare progressivamente più favorevole al crescere dell’età, sia in considerazione dei maggiori rischi di sviluppare COVID-19 grave, sia per il mancato riscontro di un aumentato rischio degli eventi trombotici sopra descritti nei soggetti vaccinati di età superiore ai 60 anni”.

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