Riaperture, dal 26 aprile scatta il ‘paletto’ che tiene chiusi bar e ristoranti

Si sta avvicinando la data di lunedì 26 aprile che da qualche giorno rappresenta per gli italiani una grande speranza di poter tornare progressivamente alla normalità. In seguito all’approvazione del Decreto, infatti, saranno reintrodotte le zone gialle nelle quali sarà possibile, tra le altre cose, usufruire dei servizi di bar e ristoranti in loco e non più solo per asporto. Tuttavia, il decreto impone dei limiti: sia il pranzo che la cena saranno consentiti solo per quei bar e ristoranti che dispongono di spazi all’aperto. Fino al 1° giugno, infatti, sarà vietata qualsiasi consumazione all’interno di queste attività.

Sulla base delle previsioni riportate dal Corriere della Sera in edicola oggi, “con un indice Rt inferiore a 1 e un’incidenza di casi settimanali inferiore a 250 per 100 mila abitanti, hanno ottime probabilità di diventare gialle Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Umbria, Veneto e le province autonome di Trento e Bolzano. Anche Campania e Toscana hanno numeri da gialle. Per la Toscana il via libera potrebbe arrivare già oggi dopo il monitoraggio, mentre la Campania resterebbe in arancione solo perché non sono trascorsi i giorni necessari dall’ultimo cambio di colore. Ancora in arancione rimarrà la Sicilia. In bilico tra arancione e giallo la Calabria e la Basilicata. La Puglia potrebbe passare in arancione. Sardegna e Valle d’Aosta sono le uniche che potrebbero restare in rosso e non passare all’arancione.”

Se da un lato è vero che ci sarà un cambio di colore e che molte persone saranno sicuramente più libere di spostarsi, dall’altro il paletto della consumazione all’aperto impedisce di riaprire in queste Regioni la maggior parte delle attività. Dato confermato dai colloqui avuti con diversi ristoratori attraverso l’Associazione di categoria degli esercenti, che affermano di restare chiusi. Basti infatti pensare a tutti i bar e ristoranti dei centri storici, inevitabilmente penalizzati a meno che i Comuni non consenta l’utilizzo di suolo pubblico senza il pagamento di imposte, misura già adottata da diverse città italiane.

A complicare questa già delicata situazione ci pensa poi anche il meteo. Già da lunedì 26 sono previste piogge sparse su tutto il Nord Italia, che si sposteranno poi nella giornata di martedì 27 anche al Centro-Sud.

Insomma, sono molte le variabili che potrebbero convincere la maggior parte di bar e ristoranti a restare chiusi nonostante la zona gialla. Resta solo da sperare che la curva epidemiologica, anche grazie al numero sempre più alto di vaccinati e alla bella stagione in arrivo, diminuisca costantemente e consenta la riapertura normale di tutte le attività colpite dalla pandemia.

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