Manca poco all’approvazione del Recovery Plan. Secondo indiscrezioni, circa 19,88 miliardi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) redatto dal Governo – l’ok è previsto per oggi – verranno stanziati nel settore dell’istruzione, per rafforzare il sistema, puntando anche sulla digitalizzazione. A beneficiare dei finanziamenti sarà soprattutto il mondo della prima infanzia, ma importanti novità riguardano anche i laureati.
Stando a quanto scritto su La Stampa in edicola oggi riguardo la missione Istruzione del Pnrr:
“Aumentare di 228 mila posti l’offerta per la prima infanzia, di cui <152 mila per i bambini 0-3 anni e circa 76.000 per la fascia 3-6 anni>. E poi la <costruzione o la ristrutturazione degli spazi delle mense per circa 1.000 <scuole>. […] Ma fra le <missioni> del Recovery Plan c’è anche una misura importante per gli universitari: la laurea varrà come esame di stato per accesso alle professioni“.
Nel Recovery Plan, dunque – secondo fonti de La Stampa – sono attese due importanti novità che riguardano il settore dell’istruzione: più posti negli asili e vantaggi per i laureati. In generale, verrà potenziata l’offerta per la prima infanzia, la quale, oltre a portare ad un incremento del numero di educatrici (conseguenza ‘logica’ con l’aumentare dei posti per i bambini), vedrà costruzioni e ristrutturazioni negli spazi di circa mille scuole.
L’altro progetto del Recovery Plan è quello di eliminare l’esame di stato per accedere alla professione, permettendo così ai laureati di accedere direttamente alla professione, snellendo le procedure di accesso al mondo del lavoro e dando maggior valore alla laurea come titolo.
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