Nella giornata di ieri il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha presentanto alla Camera dei Deputati il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) in vista dell’imminente sua trasmissione alla Commissione europea.
Il documento contiene le linee programmatiche e gli obiettivi su cui il Governo intende investire le risorse europee pari a 191,5 miliardi, a cui sono aggiunti altri 30,6 nell’ambito di un ‘Piano nazionale complementare’ ha detto Draghi.
Il Pnrr si articola in ‘Missioni’. La quinta Missione è quella destinata alle politiche attive del lavoro e della formazione, all’inclusione sociale e alla coesione territoriale.
Su questa Draghi si è soffermato ampiamente affermando che saranno previsti ingenti investimenti a favore dell’imprenditoria femminile e giovanile, le politiche attive e la formazione, l’inclusione sociale dei disabili e dei non autosufficienti.
Sul versante delle politiche della famiglia ha ricordato la prossima attuazione del Family Act (la legge delega che contiene il noto “Assegno unico per i figli”) e sottolineato che il Governo deve impegnarsi a rispondere alle tre principali esigenze manifestate dai giovani che vogliono mettere sù famiglia: “welfare adeguato, una casa e un lavoro sicuro”.
Il Presidente si è poi soffermato sull’atteso lancio dell’Assegno unico e universale per figli che – stando all’agenda del Governo dovrebbe partire dal prossimo luglio con una forte possibilità di slittamento al 2022.
“Grazie all’azione di questo Parlamento l’Assegno unico diventerà lo strumento centrale e onnicomprensivo per il sostegno delle famiglie con figli, in sostituzione delle misure frammentarie fino ad oggi vigenti. E’ una riforma che rappresenta un cambio di paradigma per le politiche della famiglia e a sostegno della natalità”.
Dunque Draghi ancora una volta fa da ‘sponsor‘ dell’Assegno unico e universale per figli spiengandone i suoi obiettivi strategici anche nell’ottica del Pnrr. Nessun riferimento ai tempi di attuazione della legge delega ma si sofferma su un aspetto ancora poco dibattuto: l’introduzione dell’Assegno porterà il Governo a sopprimere tutti i bonus a sostegno della genitorialità oggi esistenti (bonus bebè, assegno di natalità, Anf, detrazioni figli a carico, ecc.).
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