Blocco dei licenziamenti, Il Mattino: ecco la soluzione che porterà alla proroga

Si avvicina il 30 giugno, giorno in cui verra sbloccato il divieto di licenziamenti nei settori dell’industria e dell’edilizia, aziende che possono far ricorso alla cassa integrazione ordinaria. Dal primo luglio, dunque, migliaia di lavoratori si potrebbero aggiungere a quanti nel 2020 hanno perso il proprio impiego, con conseguente innalzamento del termometro politico e delle tensioni sociali. La scorsa settimana – come riportato anche dalla redazione di Tuttolavoro24.it – i leader sindacali di Cgil, Cisl e Uil avevano chiesto una proroga del blocco dei licenziamenti al 31 ottobre, come per gli altri settori, senza ricevere però garanzie da parte del Governo, né sostegno ‘politico’ da parte delle Imprese, che sono in attesa di poter tornare alla situazione pre-emergenziale.

Tuttavia secondo quanto rivela il quotidiano Il Mattino in edicola oggi, esisterebbe un tavolo di trattativa parallela e segreta che spingerebbe per un’altra soluzione, basata sui “contatori” (utilizzo massimo degi ammortizzatori sociali):

Sul tavolo – e su questo più o meno c’è un accordo di tutti – ci sarebbe l’azzeramento dei contatori a partire dal primo luglio. In questo modo le aziende che hanno già fatto ricorso alla cigo e alla cig-Covid per intero si ritroverebbero a poter utilizzare altre 12 settimane in continuità. Tanto per capirci: se attivassero la cigo dal primo luglio, potrebbero arrivare a sopperire ad eventuali cali di produzione e commesse utilizzando questo strumento fino a fine settembre. Senza licenziare. L’idea non dispiace. La discussione verte sulla possibilità di introdurre una clausola che obblighi le aziende ad utilizzare tutta la cigo prima di attivare la procedura per gli esuberi. I sindacati – che ufficialmente restano fermi sulla proroga del blocco in modo ‘sic et simpliciter’ – se ci fosse questa clausola in realtà otterrebbero quasi lo stesso risultato. Gli imprenditori però non vogliono obblighi”.

Dunque, se venisse adottato questo provvedimento, le aziende potrebbero fare ricorso alla cassa integrazione ordinaria per un periodo di altre 12 settimane, arrivando a fine settembre, e i sindacati – quindi i lavoratori – otterrebbero il risultato di vedersi prolungare di altri 3 mesi il divieto di licenziamento.

Dal dibattito attorno al divieto di licenziamento mai è stato espunto il tema della ‘proroga selettiva’, limitata a determinati settori e/o a determinate condizioni. Secondo il quotidiano napoletano – che si dice ottimista in quanto alla proroga – lo avrebbe accennato anche il Ministro del lavoro Andrea Orlando. Tale ipotesi, se prendesse piede, aprirebbe ad una prosecuzione del divieto di licenziamento per la aziende che continuano ad utilizzare la Cig.

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