Blocco Cartelle fiscali, annunciata la proroga: la data [UFFICIALE]

È stato prorogato di un altro mese – fino al 31 maggio – il congelamento dell’invio delle cartelle fiscali, la cui scadenza era prevista per il 30 aprile. La misura rientrerà nel nuovo decreto legge Sostegni bis la cui approvazione è in programma per la prossima settimana.

A renderlo noto è il Ministero dell’Economia e delle Finanze con un comunicato stampa in cui si legge:

“è in corso di definizione il provvedimento normativo che differirà al 31 maggio 2021, il termine di sospensione delle attività di riscossione, attualmente fissato al 30 aprile 2021 dall’art. 4 del decreto-legge n. 41/2021 (cd. Decreto Sostegni)”.

Non c’è alcun provvedimento legislativo ancora, ma è chiaro che l’indicazione amministrativa del Ministero che si occupa delle riscossioni dei tributi ha il potere di bloccare, in attesa di avere la norma nel Decreto, l’invio delle cartelle fiscali da parte dell’Agenzia delle entrate.

Se non fosse stata concessa una proroga, alla scadenza dell’invio, sarebbero partiti “oltre 35 milioni di atti nei confronti di famiglie e imprese” commenta il presidente di Caf-Cia Agricoltori italiani, Alessandro Mastrocinque. Il 31 maggio, tuttavia, sembra essere la scadenza ultima, dopo un blocco che attivo dall’8 marzo 2020.

Dunque il progetto del Governo sembrerebbe – a partire da giugno – quello di partire con un invio graduale delle cartelle tenendo conto delle categorie che hanno sofferto maggiormente a causa della pandemia di COVID-19. Il peso dello sblocco, e quindi la ripresa delle riscossioni, sarebbe probabilmente molto gravoso sui contrinuenti più colpiti, che non riuscirebbero a sostenerne i costi.

BLOCCO CARTELLE FISCALI: COSA SOSPENDE?

Come ben ricorda il comunicato del MEF la sospensione riguarda:

  • tutti i versamenti derivanti dalle cartelle di pagamento, dagli avvisi di addebito e dagli avvisi di accertamento esecutivi affidati all’Agente della riscossione;
  • l’invio di nuove cartelle;
  • la possibilità per l’Agenzia di avviare procedure cautelari o esecutive di riscossione, come fermi amministrativi, ipoteche e pignoramenti;
  • le verifiche di inadempienza che le pubbliche amministrazioni e le società a prevalente partecipazione pubblica devono effettuare, ai sensi dell’art. 48 bis del DPR 602/1973, prima di disporre pagamenti di importo superiore a cinquemila euro”.

Resta aggiornato con noi. Unisciti alla nostra pagina Telegram cliccando qui. E’ gratis!

Non hai l’APP di Telegram? Scaricala gratuitamente cliccando qui.