Fim-Fiom-Uilm hanno confermato, nell’incontro convocato oggi dal Ministero dello sviluppo economico, la ferma contrarietà al piano di ristrutturazione industriale presentato dal Gruppo Elica. È inaccettabile pensare di recuperare redditività tagliando 408 dipendenti e trasferendo gran parte delle produzioni nello stabilimento di Jelcz-Laskowice in Polonia.
Una scelta che non condividiamo in nessun modo. Il Gruppo aveva già 10 anni fa operato una ristrutturazione del sito con la riduzione dell’organico, con la medesima motivazione posta oggi al tavolo: ridurre i costi per aumentare le marginalità.
Nel corso di questo decennio abbiamo registrato, nonostante i continui solleciti del sindacato, scarsi investimenti su macchinari e sulle persone da parte del Gruppo, con la beffa che una parte dei 35 milioni investiti in ricerca e sviluppo hanno sostenuto prodotti che si fanno da anni in Polonia.
Cogliamo con favore la disponibilità del vice ministro Alessandra Todde di tenere aperto il tavolo ministeriale per trovare risposte diverse da quelle previste dal piano circa gli attuali occupati.
Si devono trovare soluzioni per salvaguardare i 408 occupati e per preservare il made in Italy.
Il piano industriale di Elica si basa sul presupposto della incapacità di fare produzione in modo profittevole nel settore del cooking, un presupposto peraltro sconfessato dalla recente ripresa produttiva di illustri concorrenti e che rappresenta più una resa che un progetto di riorganizzazione.”
Uffici stampa di Fim, Fiom e Uilm nazionali
Roma, 3 maggio 2021
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Fonte: fiom-cgil.it