Emilia Romagna. Filca Cisl: “Denuncia per dumping contrattuale e nuove proposte”

 

“La crisi pandemica scoppiata nel 2020 ha portato alla luce nei cantieri reggiani il fenomeno del dumping contrattuale”. Ad affermarlo è Salvatore Cosma segretario della Filca Cisl Emilia Centrale che spiega come il dumping “si concretizza nell’applicazione di un contratto meno oneroso di quello edile al fine di ridurre i costi a discapito della formazione specifica dei lavoratori, al minor versamento contributivo ed all’elusione dell’accantonamento della gratifica natalizia per gli operai”.
Nel rilievo della Filca emerge come “il dumping contrattuale è praticato soprattutto dalle aziende provenienti da fuori regione che si aggiudicano il cantiere in provincia di Reggio Emilia. Sono imprese che denunciano in notifica preliminare la loro attività come non edile, ma alla luce di quotidiane e accurate verifiche sui cantieri che svolgiamo come organizzazioni sindacali, scoprire in realtà attività ‘tipicamente’ edili”.
“La pratica scorretta del dumping contrattuale – continua Cosma – influisce su diversi aspetti. Come sulla carenza di tutela degli operai presenti sul cantiere o per la mancata formazione specifica. Ma anche il pagamento di un premio Inail inferiore rispetto a quello previsto per il contratto edile da parte dell’azienda, che a causa del tasso di incidentalità elevato prevede un versamento più oneroso, oltre al mancato versamento della contribuzione cassa edile. La Cassa Edile è l’ente di mutualità ed assistenza dei lavoratori edili, attraverso la quale vengono accantonati mensilmente i ratei di tredicesima, il premio di anzianità professionale, oltre ad altre prestazioni extra contrattuali determinate sul territorio”.
Evidenzia Cosma che “a pagare le spese di questo fenomeno, oltre ai lavoratori, sono le aziende virtuose che applicando regolarmente il contratto edile e devono confrontarsi con una concorrenza sleale”. Pertanto, conclude il sindacalista della Filca Cisl, per combattere il fenomeno del dumping contrattuale, in ottemperanza alle ultime circolari della commissione nazionale delle casse edili (Cnce) “sul territorio dovrà svilupparsi una stretta sinergia tra il sindacato, l’Ispettorato del lavoro, gli enti bilaterali al fine di salvaguardare il tessuto produttivo edile sano, attraverso un’azione comune per reprimere sul nascere fenomeni di elusione delle norme e dei contratti”. Per la Filca si ritiene, inoltre, utile poter ipotizzare in futuro la sottoscrizione di un accordo che possa prevedere, per le imprese provenienti da fuori provincia, l’iscrizione alla cassa edile del territorio dal primo giorno di lavoro in cantiere, sia per l’edilizia pubblica che privata, finalizzato alla giusta tutela dei lavoratori edili, delle aziende virtuose e alla certificazione della qualità dell’opera costruita.

Continua a leggere qui

Fonte: cisl.it