In quest’anno di pandemia è emerso come mai prima d’ora il sistema scolastico sia in grave difficoltà. Manca personale, sia in termini di docenti che di personale ATA: sono molti, infatti, i giovani che aspettano di poter accedere al concorso per diventare insegnanti, più volte posticipato a causa della pandemia. Non solo, le scuole italiane sono piene di precari che da anni aspettano di vedersi stabilizzati i propri contratti. È proprio per far fronte a questo che il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, già il 16 marzo, ha proposto ai sindacati di settore il cosiddetto Patto per l’istruzione e la formazione.
Si tratta di una proposta che vede al centro il rinnovo dei contratti del personale in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico a settembre, evitando il ripetersi delle cattedre vacanti. Proposta accolta favorevolmente dai sindacati, tanto che il confronto proseguirà nella giornata di oggi proprio con il ministro Bianchi per la stesura del Patto.
Luigi Sbarra, il Segretario Generale della Cisl, nelle dichiarazioni riportate in un comunicato stampa Cisl prova a spiegare quali obiettivi vuole raggiungere il Patto. “Gli impegni da assumere – spiega Sbarra – sono molteplici: alcuni riguardano interventi di respiro pluriennale, come quelli delineati nel PNRR. Ma oggi vogliamo porre anche il tema degli interventi di particolare urgenza, che vanno adottati in tempi rapidi e sui quali il patto deve contenere precisi impegni condivisi. Occorre indicare con chiarezza come obiettivo prioritario quello di garantire, sin dal 1° settembre prossimo, attraverso la copertura di posti vacanti e disponibili, il corretto e regolare avvio dell’anno scolastico. A tal fine verranno individuate nell’immediato soluzioni in materia di reclutamento del personale scolastico. È inoltre essenziale provvedere rapidamente all’apertura del tavolo per il rinnovo contrattuale 2019-21″.
Sembrerebbe dunque che ci sia una forte volontà da parte del governo di rinnovare i contratti del personale scolastico, dando a docenti e personale ATA condizioni di maggiore sicurezza e stabilità oltre che garantire la copertura dei posti vacanti. Vedremo nei prossimi giorni con quali soluzioni: se nella direzione della stabilizzazione oppure ancora una volta dei contratti di lavoro a tempo determinato.
Foto credit: La Presse
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