Morte Luana, tutti allo sciopero. Repubblica: più sicurezza nel “maledetto distretto tessile pratese”

A Prato sciopero e sit-in per Luana d’Orazio e per Sabri Jaballah, due operai tessili morti in fabbrica nel giro di una settimana. La storia di Luana ha sconvolto l’opinione pubblica e il web: ragazza di 22 anni, con un bambino di cinque, è morta stritolata dalla macchina per filati davanti agli occhi delle colleghe. Nella giornata di ieri, in solidarietà, è stato indetto uno sciopero a Prato che ha fatto fermare per circa quattro ore tutte le aziende della città.

Come scritto su la Repubblica in edicola oggi, 500 persone si sono radunate ieri nella piazza delle Carceri in ricordo di Luana:

500 persone radunate ieri in piazza delle Carceri a Prato per il ricordo di Luana e per chiedere sicurezza sul lavoro in quel maledetto distretto tessile pratese, che da anni ingoia vite, storie, diritti. Sventolano le bandiere dei sindati tutti, ci sono le istituzioni ma non parla nessuno. Le fabbriche sono ferme per 4 ore, è sciopero generale. E arriva anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando, che prima partecipa ad un vertice in Prefettura a Prato e poi va a far visita alla famiglia di Luana“.

Parole forti da parte del quotidiano romano, che dovrebbero essere inserite in un contesto più ampio riguardante tutta la Penisola, non solo la realtà di Prato. Si contano, infatti – solamente nel 2021oltre due decessi sul lavoro al giorno, una cifra allarmante, e le denunce di infortunio mortale continuano ad aumentare, sintomo di gravi mancanze in termini di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro.

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