Fondo perduto partite Iva ‘Sostegni bis’, intesa su 3 livelli di ristoro: rischio restituzione a fine 2021

Nella riunione della Cabina di regia di ieri le forze politiche che appoggiano il Governo Draghi hanno trovato l’intesa sulla prossima tranche di aiuti a favore di partite Iva, imprese, professionisti, che saranno inserite nel Decreto Sostegni bis di prossima approvazione.

Il fondo perduto verrà ergato in tre momenti o potremmo dire su 3 livelli di ristoro, dove i primi due sono tranches effettive e il terzo è un conguaglio. Ma vediamo più nel dettaglio come funziona questo meccanismo cervellotico che sta per essere introdotto col Decreto Sostegni bis.

Il primo livello di ristoro è una replica di quello che le partite Iva hanno ricevuto, o stanno per ricevere in questi giorni a seguito dell’invio dell’istanza all’Agenzia delle entrate, con il Decreto Sostegni di marzo. In altri termini chi ha ricevuto – ad esempio – 2.500 euro, riceverà in automatico il medesimo importo, senza dover fare domanda. E questo era già previsto nella bozza circolata durante la scorsa settimana.

Il secondo livello di ristoro, che deve essere espressamente richiesto dagli interessati all’Agenzia delle entrate, consisterà in una integrazione del primo: sostanzialmente un ricalcolo dell’aiuto aggiornando il periodo di riferimento per il conteggio della perdita di fatturato. Il confronto non sarebbe più fra 2020 e 2019 ma fra il periodo compreso tra il 1° aprile 2020 e il 31 marzo 2021 con i dodici mesi precedenti. Anche in questo caso a dire qual è la misura dell’aiuto, con le solite percentuali decrescenti all’aumentare del fatturato, sarebbe il calo medio mensile.

La tempistica di questo secondo livello di ristori dipenderà da quanto tempo ci vorrà per ‘lavorare’ i dati presenti nei bilanci che le aziende possono chiudere entro fine giugno oppure nelle dichiarazioni fiscali. Per queste ultime in particolare il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi 2021, sarà il 30 novembre. Ecco perchè il conguaglio – è questo il terzo livello di ristoro – potrà arrivare solo a fine anno. Con un complesso di calcoli che dovrà scalare gli assegni a fondo perduto già ricevuti e anche i costi fissi già coperti da altri aiuti pubblici: come la Cig, esenzione Imu, il canone unico sul suolo pubblico, riduzione delle bollette elettriche, oppure quelli in arrivo con il sostegni-bis per la Tari e gli affitti. Con l’effetto di far rientrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta.

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