Bonus 2.400€ e 1.600€ Decreti Sostegni, continuano a rimanere esclusi questi lavoratori

Non è bastato lo sforzo fatto dalla legge di conversione del Decreto Sostegni – parliamo del ‘numero 1’ – che ha esteso il Bonus 2.400 euro ai lavoratori in somministrazione per coloro che hanno avuto nel passato un contratto per almeno 30 giorni negli ultimi anni e il riconoscimento dell’indennità Covid per i lavoratori della sanità.

Gli ultimi provvedimenti con gli aiuti per imprese e famiglie continuano a tagliare fuori da ogni tutelacirca 100mila collaboratori, coordinati e continuativi e autonomi occasionali, unica categoria che continua a non beneficiare di un aiuto concreto in questa fase ancora incerta dell’economia e del lavoro”. Lo scrivono in una nota congiunta i sindacati Nidil-Cgil, Felsa-Cisl, Uiltemp.

In particolare, rimarcano i sindacati, mancano tutele per “centinaia di migliaia di collaboratori della Gestione separata Inps, lavoratori che seppur con un contratto di lavoro in essere ma in molti casi sospeso per assenza o calo dell’attività lavorativa, vivono da mesi una condizione di assenza di reddito e di impossibilità di accesso alla disoccupazione“. Dunque una situazione davvero particolare che li vede esclusi da ogni fonte di sostentamento: reddito da lavoro, indennità di disoccupazione e aiuti Covid.

Lo stesso vale per i “professionisti della Gestione separata Inps che hanno subito una importante contrazione dell’attività in quest’ultimo anno e mezzo”.

Il vuoto normativo non sta solo sul fronte degli aiuti bensì anche sul piano delle altre tutele, ad esempio si continua con “l’esclusione dei co.co.co. dalla malattia per i periodi di quarantena Covid, così come continuano a rimanere esclusi da qualsiasi forma di tutela del reddito i collaboratori occasionali con reddito basso – la platea più numerosa di questa categoria – che non hanno versamenti contributivi e quindi accesso alle misure di indennizzo previste”.

E con il Decreto Sostegni bis la ‘musica’ non è cambiata. Ecco perchè i sindacati chiedono a Governo e Parlamento che, anche in questi casi, si operi per rimediare con misure concrete a tutte queste problematiche” e valutano di attuazione iniziative a sostegno di queste richieste.

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