Nuovo fondo perduto ‘Sostegni bis’: un bonifico subito (con aumento) e per l’altro arriva un decreto

Con il decreto Sostegni bis firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e pubblicato in Gazzetta Ufficiale è oramai acclarato che verranno assegnati nuovi contributi a fondo perduto a coloro che più di tutti hanno risentito degli effetti economici dovuti alla pandemia Covid19. Tuttavia, rispetto al Sostegni 1, ci sono delle novità in termini della platea dei beneficiari e delle misure messe in campo. Come si legge dall’articolo 1 del decreto, infatti, vengono previste due modalità di sostegno per coloro i quali producono reddito agrario o svolgono attività di impresa, arte o professione con ricavi o compensi sotto la soglia di 10milioni di euro.

Il quotidiano Il Sole 24 Ore, in edicola oggi, riporta sulle sue colonne le misure in questione:

  • un contributo a fondo perduto, da determinare – analogamente al precedente del primo decreto Sostegni – sulla base della diminuzione del fatturato“, [in questo caso il contributo] “sarà immediatamente esigibile da tutti i soggetti che hanno già beneficiato del precedente fondo perduto e, in prima battuta, avranno diritto di ricevere un contributo di pari importo, automaticamente accreditato dall’agenzia delle Entrate”;
  • “un ulteriore sostegno commisurato al risultato economico conseguito nel 2020 rispetto a quello ottenuto nell’anno precedente”. Per questo aiuto, invece, bisogna aspettare un decreto del ministro dell’Economia e delle finanze.

Il primo dei due può essere o la replica di quello già ottenuto ad aprile (o in queste settimane se si è fatti la domanda in ritardo) oppure un suo adeguamento. Adeguamento che può essere fatto guardando il calo del fatturato medio mensile su due diversi spazi temporali (è il contribuente che sceglie) ovvero:

– tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2020 rispetto al periodo analogo del 2019

  • – tra il 1° aprile 2020 e il 31 marzo 2021 (cd. Anno pandemico) rispetto al 1° aprile 2019 e il 31 marzo 2020.

I due fatturati medi dovranno poi essere messi a confronto. Lo mette in luce anche il quotidiano economico finanziario quando chiarisce che “nel caso in cui il fatturato registrato nel secondo arco temporale sia superiore a quello del primo si avrà diritto ad un contributo maggiore, determinato applicando a tale differenza lo specifico coefficiente, variabile in relazione al volume dei ricavi o compensi conseguiti nel secondo periodo d’imposta antecedente a quello in corso al 26 maggio 2021″.

I coefficienti per calcore il contributo sono così definiti dal Decreto e sono i seguenti

  • 60% se il calo non supera 100mila euro
  • 50% tra i 100mila e i 400mila euro
  • 40% oltre 400mila e fino a 1 milione
  • 30% se eccede 1 milione ma non 5 milioni
  • 20% se oltrepassa 5 milioni ma non 10 milioni.

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